Il Consiglio comunale, su proposta del capogruppo del Pdci Donato Vena, ha approvato una mozione su sicurezza, impiego e valorizzazione delle forze di Polizia municipale. Il documento è stato approvato con 16 voti favorevoli (Pd, Pdci, Prc, Italia popolare, Verdi e Gente di Reggio), sei contrari (An-Pdl, Udc, Gruppo misto-Malato) e un astenuto (il consigliere Scarpino del Pd).

Nella mozione di esprime “soddisfazione per il lavoro svolto dall’Amministrazione comunale e le numerose associazioni di cittadini sui temi della sicurezza urbana (Patto per la convivenza le regole la responsabilità dell’area stazione, progetto pilota di partecipazione con i cittadini del centro storico, le iniziative in via Melato) e invita a continuare la collaborazione con la Provincia per un pieno e costante coinvolgimento del volontariato anche in base alla direttiva in applicazione dell’art. 8 della Legge Regionale n° 24/2003 – Volontariato”.

Si impegna quindi la Giunta a:
“1. Valutare, anche in collaborazione con altri enti territoriali, l’opportunità e la fattibilità di istituire forme di volontariato, finalizzato ad avere una presenza attiva e promuovere l’educazione alla convivenza, il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti, il dialogo tra le persone, l’integrazione e l’inclusione sociale.
2. chiedere al Governo nazionale, che nella prossima finanziaria preveda che i costi per le
politiche della sicurezza e la coesione sociale, siano scorporati dal patto di stabilità.
3. sollecitare il Governo nazionale, a rivedere la legge quadro della Polizia municipale definendo, in modo più chiaro, le varie funzioni e competenze.
4. proporre al Governo nazionale (a differenza di come è stato previsto dall’art. 14 della Legge quadro sulla Polizia Locale – Art. 14. Copertura dell’onere finanziario. 1. All’onere finanziario derivante dall’attuazione della presente legge provvedono gli enti interessati, nei limiti delle disponibilità dei propri bilanci e senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio statale), che una quota parte dei costi per i servizi svolti dalla polizia municipale, sia a carico dello Stato e non gravi solo sui cittadini del territorio.
5. segnalare al Governo nazionale e all’Anci, di vagliare la possibilità di scorporare gli operatori della Polizia Locale dal contratto del pubblico impiego, inquadrandoli con un proprio contratto nazionale.
6. far pervenire al più presto agli esponenti del governo e in tutte le sedi istituzionali l’opinione del Consiglio comunale affinché: vi sia una nuova legislazione che definisca efficaci modalità di coordinamento tra Stato, Regioni ed Enti locali, in materia di sicurezza pubblica e polizia amministrativa locale, superando l’attuale assetto che si esaurisce nella partecipazione del Sindaco del comune capoluogo e del Presidente della provincia, ad un organo di consulenza dei prefetti, come sono di diritto e di fatto i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

Contestualmente, nella mozione si giudica “molto negativa l’azione del governo per aver respinto in sede parlamentare le proposte pervenute dai sindaci che hanno redatto la Carta di Parma, sovresponendoli alle pressioni dei cittadini senza fornire i comuni di adeguate strumentazioni e normative e risorse finanziarie”.