“La scuola pubblica è a rischio: preoccupa il modello educativo verso cui si dirige a colpi di decreto il Governo, ma la preoccupazione deriva soprattutto dalla consapevolezza che sotto
un’immagine di ritorno alle origini, fatta di grembiuli e voti in condotta proposta ai media negli ultimi mesi dal ministro Gelmini, si cela
in realtà solo l’intenzione di tagliare le risorse per la scuola di tutti”.


Così dichiara l’assessore regionale alla Scuola, Paola Manzini, intervenendo nella discussione che si è sviluppata in questi giorni sul decreto legge che introduce novità nel mondo della scuola.

“Per adesso il Governo è intervenuto solo sulla primaria – spiega Manzini – riducendo di fatto in modo drastico la possibilità del tempo pieno alle elementari e del tempo prolungato alle medie. Non mi pare che ci sia un progetto articolato di riforma, la preoccupazione dell’esecutivo riguarda essenzialmente il contenimento della spesa
pubblica e la scuola viene vista come un ambito dove fare cassa”.

“Tagliare 87mila insegnanti, tornare al maestro unico e chiudere o accorpare le scuole dei piccoli comuni indebolirà la scuola di tutti.
Istituzioni, famiglie, insegnanti, ognuno per il proprio ruolo, devono cercare di impedire i danni, estremamente prevedibili, che questo
provvedimento provocherà, in particolare per quanto riguarda il tempo scuola – continua l’assessore – Ho già convocato nei prossimi giorni un incontro con gli assessori competenti, per valutare l’impatto del decreto e dei provvedimenti annunciati sul sistema scolastico dell’Emilia-Romagna”.