Per il secondo mandato consecutivo sarà ancora il prof. Carlo Maria Bertoni a guidare la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. E dunque dal 1° novembre il docente di Fisica Teorica succederà alla Presidenza a sé stesso per un altro triennio fino al 31 ottobre 2011.

Così ha deciso con una larga maggioranza il Consiglio della Facoltà, comprendente professori ordinari, professori associati, rappresentanti dei ricercatori e degli studenti che compongono l’organismo accademico.

Nella votazione, svoltasi giovedì 18 settembre, infatti, a favore del prof. Carlo Maria Bertoni si sono espressi ben 73 degli 85 votanti presenti rispetto ad un totale di 123 aventi diritto. Le schede bianche sono state 4 e le nulle 3. Altri consensi sono andati ai proff. Michele Colajanni (2), Giuseppe Battelli (1), Carlo Jacoboni (1) e Maurizio Mazzucchelli (1).

“Il prossimo triennio – ha commentato il prof. Carlo Maria Bertoni – presenta sfide particolarmente impegnative per la facoltà di Scienze es i suoi 14 corsi di studio (7 lauree triennali e 7 lauree magistrali, tutte in diverse classi di laurea). La facoltà ha pressoché completato, tra le prime, gli aggiornamenti dei corsi di studio, richiesti dalla recente revisione della riforma, attivando nuove forme di supporto, monitoraggio e accompagnamento degli studenti nei percorsi formativi, rafforzando il sistema di valutazione e di miglioramento della qualità. A fronte di un accresciuto impegno organizzativo, troveremo una sensibile riduzione di risorse provenienti dallo Stato. Nei prossimi tre anni, tramite la pianificata riduzione del turn-over dei docenti-ricercatori, lo Stato intende ridurre il proprio contributo alle università del 15-20 %. Sappiamo tutti che, al contrario, l’università e soprattutto le sue strutture scientifiche di formazione e ricerca devono crescere, in attività e risorse, per garantire in futuro la competitività del Paese e delle sue strutture produttive. Occorre avere domani molti più ricercatori e scienziati! Dovremo trovare nuovi interlocutori e partner, sia nel pubblico sia nel privato, razionalizzando e integrando le risorse a livello regionale, rafforzando collaborazioni tra facoltà di diverse università e tra università ed enti di ricerca, puntando su iniziative e accordi sia nel nostro territorio, sia a livello internazionale, per accedere a programmi e risorse non esclusivamente statali. Va poi mantenuta ed estesa a la tradizionale presenza di molti docenti della nostra facoltà nelle grandi infrastrutture di ricerca europee, un aspetto fortemente premiante. Questo ha una ricaduta importantissima sul livello di formazione dei nostri studenti, che possono usufruire nel segmento più alto della loro preparazione dell’accesso alle migliori strumentazioni esistenti al mondo”.