Domenica 12 ottobre alle ore 11, in via di Corticella 147, si terrà la cerimonia in memoria delle Vittime (decine di migliaia) dei rastrellamenti
e delle deportazioni nazifasciste di Caserme Rosse, in occasione del 64° anniversario di cessazione dell’attività del campo di prigionia.


Parteciperanno rappresentanti degli enti locali ed i Gonfaloni di Comune e Provincia di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e di numerosi comuni della provincia di Bologna.
La cerimonia è promossa dall’Anpi e dal Comitato Antifascista del Navile, con il Patrocinio del Quartiere Navile di Bologna, sul cui territorio è ubicato il “Lager nazifascista di Bologna”. Sono invitati gli ex rastrellati e deportati, le autorità civili, militari e religiose, le associazioni combattentistiche e d’arma.


Caserme Rosse, già subito dopo l’8 settembre 1943, vennero adibite a campo di selezione e transito per la deportazione nei lager nazisti. Primi ad arrivare furono i militari, successivamente e parallelamente alle orrende
stragi naziste vennero rastrellate decine di migliaia di civili in Toscana, nelle Marche ed in Emilia-Romagna, sino al 12 ottobre 1944, quando un terrificante bombardamento aereo devastò oltre la città di Bologna le stesse Caserme Rosse, che distrutte al 90% vennero abbandonate. Quel 12 ottobre Bologna contò oltre 400 morti, un numero imprecisato (ma non
piccolo) di morti e feriti si ebbero anche in Caserme Rosse, in cui la crocerossina Bice Braschi assistette feriti e moribondi e provvide a chiudere gli occhi a chi non ce l’aveva fatta a sopravvivere. Il tremendo
lager nazifascista di Bologna si chiudeva così in modo tragico.
Secondo Monsignor Giulio Salmi, il “prete del lager” scomparso il 20 gennaio 2006, nel solo periodo giugno-settembre 1944 furono almeno 35.000 i transitati per il campo, nel quale “arrivarono dapprima i Carabinieri,
colpevoli di un solo giuramento, poi gente della Toscana e delle Marche, strappati con la forza alla terra che li aveva visti nascere, per andare a
morire la maggior parte di loro al di la del Brennero”. In particolare si cita la lapide a ricordo dell’eroismo dei Carabinieri Romani, disarmati e deportati il 7 ottobre 1943 perchè non si resero disponibili ad effettuare il rastrellamento del ghetto, che avvenne qualche giorno dopo, esattamente il 16 ottobre.
Recenti studi e ricerche basate su testimonianze, hanno permesso di scoprire il “muro dei fucilati ignoti” all’interno di Caserme Rosse, il luogo dove i nazifascisti eliminavano prigionieri. Il numero delle vittime
è indeterminato. Ulteriori recenti ricerche storiche hanno portato alla scoperta di sconvolgenti immagini, risalenti alla prima parte del 1944, di possibili fosse comuni. Il PM di Bologna Luigi Persico ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio plurimo con sevizie.
(nota di Armando Sarti)