In tutta Italia intellettuali e semplici lettori si mobilitano a favore del giornalista e scrittore napoletano Roberto Saviano, minacciato dalla camorra per il suo libro “Gomorra”. Domenica 26 ottobre, dalle 15 alle 19, i lettori della biblioteca civica Antonio Delfini di corso Canalgrande 103 leggeranno a turno pagine del libro.

Per partecipare alla staffetta di lettura, che sarà aperta dall’attrice Magda Siti, è necessario prenotarsi al numero 059 2032940.
Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra, “Gomorra” ha venduto finora quasi 2 milioni di copie, è stato tradotto in 43 Paesi e ha ispirato un film diretto da Matteo Garrone, uscito nelle sale nel maggio scorso.

Intanto l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato ieri sera una risoluzione di sostegno al giornalista e scrittore Roberto Saviano, presentata dalla maggioranza.
Nella risoluzione di tutta la maggioranza, presentata in Aula da una relazione del consigliere Gian Carlo Muzzarelli, viene espresso “il
sostegno – dell’Aula ed anche di tutti i cittadini emiliano-romagnoli – a Roberto Saviano ed agli uomini della sua scorta, per l’importante e
coraggioso sforzo per la legalità”.
La risoluzione conferma “l’impegno comune per l’applicazione delle leggi, dei principi di legalità e delle regole, al fine di assicurare i diritti e
doveri di ogni cittadino, contribuendo all’affermazione della democraticità e della legalità, ed alla lotta contro le mafie”.
“Roberto Saviano, sottolinea il consigliere Muzzarelli, è un simbolo della lotta alle mafie, perché il suo libro, “Gomorra”, gli articoli che scrive e gli incontri pubblici a cui prende parte, contribuiscono in modo straordinario a ciò che le mafie più temono: tengono cioè viva
l’attenzione su di loro e su quello che fanno.
La democraticità e la forza dell’Italia si misurano anche su questo terreno: la capacità di difendere i cittadini, non farli sentire soli di fronte alle minacce.
La Regione Emilia-Romagna è fortemente impegnata ad evitare che le mafie riescano a penetrare nel territorio e nel sistema socio-economico regionale: da qui, conclude Muzzarelli, arriva quindi a Saviano un messaggio chiaro: anche davanti alla sua comprensibile stanchezza, al desiderio di lasciare l’Italia e tornare – in qualche paese estero – a vivere una vita normale, senza scorta, dobbiamo comunicargli che non è
solo, che le istituzioni sono al suo fianco e condividono la sua battaglia di legalità”.