Ieri, i Consigli di Amministrazione di Enìa ed Iride hanno approvato il progetto di fusione delle due società conferendo mandato ai rispettivi Presidenti ed Amministratori Delegati, sottoscritto l’Accordo delle Società, di procedere alla successiva convocazione delle Assemblee straordinarie degli azionisti.


Il progetto di fusione riprende tempistica, struttura dell’operazione e linee guida già approvate dai Consigli di Amministrazione delle due Società lo scorso 16 ottobre e comunicate in pari data al mercato. In particolare i principali elementi dell’aggregazione riguardano:
· Struttura dell’Operazione: fusione per incorporazione di Enìa in Iride che assumerà una nuova denominazione.
· Rapporto di Cambio: n. 4,2 azioni Iride ogni n. 1 azione Enìa.
· Corporate Governance: sistema di amministrazione e controllo tradizionale con un Consiglio di Amministrazione composto da 13 membri di cui 2 rappresentanti della minoranza e la costituzione di un Comitato Esecutivo composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, dal Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione, dall’Amministratore Delegato e dal Direttore Generale.
· Impatto dell’Operazione sulla composizione dell’azionariato: il capitale sociale ordinario [1] della società risulterebbe indicativamente così suddiviso tra gli attuali azionisti di Enìa ed Iride:
– Finanziaria Sviluppo Utilities S.r.l.: 36%;
– Soci pubblici Enìa: 24%;
– Equiter (Gruppo IntesaSanpaolo): 3%;
– Fondazione Cassa di Risparmio di Torino: 3%;
– Amber Capital 2%;
– Mercato: 32%.

Profilo industriale dell’operazione
I principali punti di forza dell’aggregazione sono rappresentati dalla complementarità upstream – downstream nei settori dell’energia elettrica e del gas e dalla capacità di ulteriore sviluppo nella filiera dell’energia; dalla leadership nella cogenerazione e nel teleriscaldamento con potenzialità di sviluppo nel settore ambiente, grazie alla dotazione infrastrutturale e di know-how, e dalla posizione di rilievo nel settore idrico.
Enìa ed Iride confermano i progetti di sviluppo alla base dei piani industriali presentati alla comunità finanziaria a cui si aggiungeranno sinergie, in particolare derivanti dall’ottimizzazione dell’uso delle risorse e per effetto dell’integrazione e del bilanciamento delle attività lungo la filiera energetica, che al 2012, sulla base delle analisi preliminari effettuate, si prevedono superiori al 10% dell’EBITDA della combined entity nel 2007.

[1] A seguito della fusione circa il 7% del capitale sociale sarà costituito da azioni di risparmio privilegiate attualmente detenute da FCT, società interamente controllata dal Comune di Torino.

Enìa, è una delle principali società multiutility italiane e fornisce servizi di pubblica utilità (gas, energia elettrica, acqua, rifiuti e teleriscaldamento) nelle Province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. La società è nata dalla fusione delle aziende Agac di Reggio Emilia, Amps di Parma e Tesa Piacenza, avvenuta nel marzo del 2005.
Iride, è la società multiutility leader del Nord Ovest, nata dalla fusione tra AEM Torino ed Amga Genova, avvenuta nel 2006. IRIDE opera prevalentemente nel settore dell’energia (generazione idroelettrica e cogenerativa, teleriscaldamento, commercializzazione e distribuzione di energia elettrica e di gas), nel servizio idrico integrato e nei servizi energetici.