Non risultano convincenti le giustificazioni formulate dall’Assessore regionale Alfredo Peri relativamente alla rotatoria di Santo Stefano, in centro città, a Reggio Emilia.
La rotatoria di Porta Santo Stefano ubicata tra via Emilia all’Angelo, viale Isonzo e viale Timavo è stata inaugurata pochi mesi fa: precisamente lo scorso giugno. In questi sei mesi, molti cittadini hanno lamentato carenze e inadeguatezze nella nuova isola di traffico.


Per sorreggere il terreno ai bordi della rotatoria, infatti, sono stati utilizzati dei profili di metallo alti 20 centimetri (IPE 200) con ali sporgenti “affilate”. Un bordo metallico particolarmente pericoloso e rischioso per l’incolumità di ciclisti, motociclisti e automobilisti. Poco importa se a margine della carreggiata, sull’asfalto, è stata segnata una striscia continua. Palesi restano le carenze sulla sicurezza e i pericoli per i cittadini.
Invece, Regione Emilia-Romagna e Comune di Reggio “ritengono regolamentare l’utilizzo di un profilo metallico del tipo IPE quale elemento marginale di aiuole di separazione non sormontabili”.
Affermazioni che lasciano molti dubbi, dov’è finito il buon senso?
Se la legge non esplicita in modo chiaro il divieto di utilizzare questo tipo di materiale non significa che il suo utilizzo rappresenti una scelta ponderata.
In questi ultimi anni, l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia ha predisposto la realizzazione di varie rotatorie in città, il traffico spesso risulta più agevole, ma non sempre le opere sono state realizzate in modo adeguato Ne è un esempio la rotonda in oggetto, sita in una zona particolarmente trafficata. Nella realizzazione di questa rotonda è stata prestata più attenzione al posizionamento della scultura di Marco Gerra, che alla sicurezza. Non vorremmo che la scelta di utilizzare profili di metallo IPE avesse una valenza artistica.
La sicurezza stradale dovrebbe essere una delle priorità dei nostri amministratori, superare per importanza l’opera di Gerra, ma evidentemente a Reggio non è stato così. Il Comune è ancora in tempo per rimediare.

Fabio Filippi – Popolo della Libertà-FI