La rassegna “Con le radici in aria”, la proposta culturale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia voluta assieme Centro di ricerca del Laboratorio di Studi Linguistici e Multimediali “Gabrina degli Albeti” della Fondazione Studium Regiense, saluta il suo pubblico con un ultimo appuntamento cinematografico, proponendo la visione de “La sposa turca” di Fatih Akin (Turchia, Germania, 2004).

Martedì 25 novembre 2008 alle ore 17.00 presso la Mediateca della Biblioteca Universitaria Interdipartimentale di Reggio Emilia (via Allegri, 9), sarà ospitata la visione della pellicola vincitrice dell’Orso d’Oro a Berlino 2004. La visione sarà preceduta da una presentazione da parte del dott. Alessandro Mainini.

“Con le radici in aria” è una rassegna che si è proposta di approfondire i temi dell’immigrazione e dell’integrazione nelle società odierne attraverso lo sguardo che sanno dare di queste realtà letteratura e cinema. Il cinema e la letteratura sono gli strumenti che hanno guidato nel corso della rassegna i partecipanti lungo un’analisi delle trasformazioni sociologiche e culturali nelle società in cui l’alterità e la mescolanza diventano peculiari caratteristiche delle società stesse.

La sposa turca, di Fatih Akin (Turchia, Germania, 2004)
Cahit e Sibel sono entrambi tedeschi di origine turca (come il regista Fatih Akin). Lui, 40 anni, conduce una vita di eccessi (sesso, droga, alcol) votata all’autodistruzione in seguito alla perdita della moglie. Lei, 20 anni, si sente prigioniera di una famiglia musulmana rigida e conservatrice, in particolare delle figure del padre e del fratello. Entrambi per fuggire da una vita che non li appaga tentano il suicidio e finiscono in una clinica psichiatrica. Si incontrano, lei gli propone un matrimonio in bianco per accontentare la famiglia e contemporaneamente sentirsi libera, per esempio, di ballare e avere rapporti sessuali con diversi uomini. Lui subito contrario cambia idea in seguito al secondo tentativo di suicidio della ragazza. I due fingono così bene che per un po’ le cose funzionano, poi l’emergere di una vera passione tra loro li trascina in un vortice di gelosia, incomprensioni, autolesionismo (commento di Alessandro Mainini)

Alessandro Mainini
Laureato in Scienze dell’Educazione presso l’Università di Bologna con una tesi sulla rappresentazione dell’infanzia nel cinema neorealista italiano, è insegnante atelierista presso una scuola dell’infanzia del Comune di Reggio Emilia. Ha collaborato agli insegnamenti di Filmologia e Storia e critica del cinema per la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna e di Comunicazione visiva per la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Conduce laboratori sul rapporto tra cinema ed educazione per il corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. È membro del comitato organizzatore dei concorsi per cortometraggi “Non uno di meno” e “Reggio Film Festival” e dell’Associazione Culturale Cineclub Peyote per cui tiene lezioni di storia del cinema.