Mentre è in corso con successo la raccolta di firme da parte di Ascom Confcommercio e Fam per sospendere l’applicazione degli studi di settore, il relatore di maggioranza al dl anti-crisi, Massimo Corsaro, ha annunciato che si sta studiando la possibilità che si possa invertire l’onere della prova.

Sarebbe un alleggerimento della pressione fiscale sui settori in crisi e si tratterebbe di un primo positivo effetto, afferma il Presidente provinciale Ascom Confcommercio Carlo Galassi, dell’iniziativa di raccolta firme cui abbiamo dato avvio e adottata da buona parte delle Ascom del nord Italia. È evidente che la presa di posizione delle Piccole e Medie Imprese, che in provincia di Modena stanno rispondendo in modo massiccio alla raccolta firme, ha innescato una profonda riflessione sugli effetti deleteri che producono i criteri posti a sostegno degli studi di settore. In sostanza non dovranno più essere i contribuenti che non rispettano i parametri fissati dallo studio a dimostrare di non essere evasori fiscale.
L’onere della prova, appunto, passerà all’Agenzia delle Entrate, che dovrà quindi dimostrare l’evasione da parte del contribuente. Anche il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, ha confermato questa ipotesi.

Una rivoluzione “copernicana” è in arrivo, dunque, per gli studi di settore. Si tratta di un primo passo che porta Ascom Confcommercio Fam e i piccoli e medi imprenditori ad imprimere un’ulteriore spinta alla raccolta di firme in calce alla petizione che chiede di giungere alla sospensione degli effetti degli studi per la durata della crisi economica in atto.

La campagna di raccolta firme per sospendere l’applicazione degli studi di settore, prosegue presso tutte le sedi Ascom Confcommercio e Famiglia Artigiana Modenese. Le firme vengono raccolte presso tutte le sedi Ascom Confcommercio Fam della provincia di Modena.

È possibile l’adesione anche utilizzando il modulo scaricabile da Confcommercio Modena e Famiglia Artigiana.