Tutti gli incarichi professionali assegnati dal Comune di Reggio Emilia vengono comunicati alla Corte dei Conti per prassi.
Lo si precisa in merito all’esposto che gli Amici di Beppe Grillo hanno preannunciato riguardo l’incarico del Comune di Reggio Emilia per l’inserimento di contenuti istituzionali sul social network. L’associazione citata ha piena autonomia di presentare esposti, ma il Comune è il primo a operare per la trasparenza e la correttezza dei propri atti di incarico, curando di trasmetterli agli organi di controllo.


Quanto all’incarico professionale affidato al giornalista Nicola Fangareggi, si fa presente che il compenso prevede la creazione e l’aggiornamento del profilo e l’inserimento di contenuti quotidiani anche nei mesi a seguire.
Si sottolinea come la scelta sia ricaduta su un giornalista professionista, già direttore del quotidiano on line Emilianet (oltre che di un quotidiano su carta) specializzato, appunto, nella comunicazione interattiva, nella gestione e nella pubblicazione dei contenuti sul web e sui social network.

“Sul tema dei new media – sottolinea il direttore generale del Comune, Mauro Bonaretti – il Comune ha deciso di investire da tempo. Ha promosso una ricerca svolta dall’Università di Modena e Reggio, che ha evidenziato come a Reggio esista un vero e proprio settore economico dei new media; ha realizzato con l’associazione Industriali Reggio Emilia il bando InMentor che investe nelle potenzialità imprenditoriali proprio nell’ambito dei social network ed è in contatto con il top management di una multinazionale delle tecnologie per valutare le chance di Reggio come sede di un progetto pilota di smart city”.

“L’apertura e la gestione della pagina, con relativi contenuti, sul social network avviene sulla base di uno specifico progetto editoriale – prosegue Bonaretti – e rientra in una strategia di relazioni tra l’Amministrazione e i cittadini, anche attraverso i new media. Si tratta dunque di una strategia ampia e ben precisa, che ha avuto già apprezzata attuazione nell’alfabetizzazione e promozione dell’accesso al web, con la diffusione del wi-fi e del bluetooth. Con la ‘comunità di pratica’ e il ‘web 2.0’, inoltre, il dialogo attraverso i new media si svilupperà anche nell’ambito dell’assistenza sociale, come strumento di lavoro per i nostri operatori”.

Si informa infine che già molti enti italiani – e moltissimi stranieri – sono presenti sul social network. Tra questi i Comuni di Bergamo, Cremona, Eboli, Mestre, Monza; le Biblioteche Città di Arezzo, Università di Navarra, Università di Salerno; le Province di Valencia, Granata, Terni, Pistoia, Brescia, Vicenza. Le Università di Roma – La Sapienza, di Firenze e di Padova; le Regioni Puglia e Veneto, la Comunità Montana Orco e Soana, il Parco degli Acquedotti e il Parco delle Cinque Terre; Associazioni come Cittadinanzaattiva del Piemonte, Wwf, Unicef, Legambiente, Amici di Telefono Azzurro, Emergency Usa, Airc, Amnesty International, oltre a figure istituzionali del governo italiano.