Contro l’articolo 18 del decreto legge 185 che ha esentato il Comune di Roma dal rispetto del patto di stabilità per il 2009, privilegiando, di
fatto, la Capitale rispetto ad altri Enti, il Consiglio provinciale bolognese ha approvato nella seduta di ieri un ordine del giorno presentato dai gruppi Pd, Sd, PdCi, Prc, e Verdi, approvato con 19 voti favorevoli (Pd, Sd) e 7 contrari (FI e An).


Il documento sottolinea come da “diverso tempo Anci e Upi chiedano al Governo di rivedere le regole sul patto di stabilità, escludendo le spese per investimenti dal calcolo del saldo” e come una tale misura avrebbe oggi
un valore aggiunto come sostegno all’economia contro la crisi in atto.
Il documento ricorda anche come lo “sforamento del patto di stabilità” della nostra Provincia sia stato dovuto agli “ingenti investimenti effettuati negli anni precedenti”, e che sia stato addebitato “nonostante la situazione reale della cassa dell’ente sia ora positiva”.
Per questo motivo l’odg ritiene “inaccettabile un metodo che divide gli Enti locali in amici e nemici, premiando i primi e punendo i secondi” e non condivide “l’incitamento al mancato rispetto del patto avanzato dalla Lega”.
Invita perciò “il Governo a rivedere nel suo complesso la propria posizione” e chiama “le forze politiche parlamentari a farsi portatrici di
una iniziativa di ‘giustizia istituzionale’ ripristinando una corretta dialettica centro-periferia e riprendendo una battaglia per le autonomie che, a dispetto del tanto sbandierato federalismo fiscale, oggi vivono una fase estremamente difficile delle loro storia”.