Ha confessato l’omicidio e ha detto alla polizia di voler morire. Ricoverata in ospedale e sedata, non è in pericolo di vita. Così T.P., 36 anni, come la vittima ucraina – ferita con lo stesso coltello – ha confessato tra le lacrime di aver ucciso l’amica 19enne.


Senza movente, se non quello della follia, il gesto della donna, arrestata dalla Polizia per omicidio dopo la confessione. La trentaseienne avrebbe ucciso la diciannovenne con un colpo alla schiena, per poi ferirsi con violenza al petto e sul polso.

L’omicida, sofferente di depressione, aveva chiamato la madre della vittima chiedendole di andarla a trovare. La donna, non potendo, ha mandato la figlia. Durante la visita, la ragazza morta ha chiamato la madre chiedendole di raggiungerla, perchè l’amica non stava bene. Al suo arrivo, in un appartamento di via Mantegna, la madre l’ha trovata uccisa a coltellate. A fianco la presunta omicida, ferita.