La cooperazione è sempre più una risorsa fondamentale per il tessuto sociale ed economico reggiano. E’ il risultato che emerge con evidenza dal rapporto che Legacoop e Confcooperative di Reggio Emilia – con il contributo della Camera di Commercio di Reggio Emilia e in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico – hanno realizzato sulla cooperazione a Reggio Emilia, sulla sua consistenza, sul suo funzionamento e sui comportamenti sociali.

Il rapporto, che è stato discusso il 25 febbraio 2009 in una riunione congiunta della Direzione di Legacoop e del Consiglio provinciale di Confcooperative, verrà presentato pubblicamente venerdì 13 marzo 2009 alle ore 16:00 alla Cantina Albinea Canali, in via Tassoni 213 a Canali di Reggio Emilia. All’iniziativa, dopo il saluto del presidente della Camera di Commercio Enrico Bini, interverranno Mario Viviani, di DTN consulenza, che presenterà il rapporto, Guido Caselli, responsabile Area studi, ricerche, progetti di sistema di Unioncamere Emilia-Romagna, Carlo Quattrocchi, responsabile dell’Albo delle Cooperative presso il Ministero dello Sviluppo Economico, Giuseppe Alai, presidente Confcooperative Reggio Emilia, Ildo Cigarini, presidente Legacoop Reggio Emilia.

L’iniziativa è aperta in particolare agli amministratori locali, alle forze politiche economiche, ai candidati alle prossime elezioni.
L’obiettivo del rapporto – per Legacoop e Confcooperative – è quello non solo di render conto della consistenza del fenomeno cooperativo a Reggio Emilia, ma anche di avviare una riflessione su quanto la presenza delle cooperative ha rappresentato e rappresenta nella costruzione della struttura economico-sociale del territorio e nel consolidamento del rapporto – sempre più necessario – tra performance imprenditoriali e responsabilità sociale.

“Con questa iniziativa – spiegano Alai e Cigarini – vogliamo infatti approfondire il rapporto che c’è tra le cooperative e il territorio e viceversa: se tutti i cooperatori devono essere consapevoli del valore sociale della loro azione (e ciò deve portare a una assunzione profonda di responsabilità) c’è anche il bisogno che la cooperazione sia ben compresa da tutti. In altri termini, se appaiono chiari i vantaggi prodotti dalle cooperative per il proprio ambiente sociale, tale ambiente ha il dovere di considerare le cooperative come un proprio patrimonio, indirizzandolo, criticandolo, sospingendolo a correggersi, ma curandone ruolo, presenza e prospettive. E’ per questo che con l’iniziativa del 13 marzo vogliamo aprire un utile confronto con gli amministratori pubblici e le forze politiche, economiche e sociali della nostra provincia”.