La decisione di chiudere l’accesso al Centro Storico di Bologna ai motorini entro i prossimi tre anni, serve unicamente ad alimentare un malessere, specie fra i giovani che sono i maggiori utilizzatori di questo mezzo di trasporto, per ragioni di lavoro o di studio. Significa non porsi il problema del tragitto casa-lavoro-casa nell’intervallo di metà giornata, costringendoli a pranzare fuori casa con i relativi costi, visto che l’autobus non rappresenta una alternativa credibile per chi dispone di tempi ristretti.

Che dire poi della miriade di consegne effettuate dai pony nel Centro Storico quotidianamente, o dei tanti acquisti effettuati dai consumatori che utilizzano questo mezzo di trasporto.
Quando si assumono provvedimenti restrittivi alla circolazione bisogna avere alternative credibili e praticabili – afferma Sergio Ferrari, Presidente di Confesercenti Bologna – altrimenti diventa una limitazione del diritto alla mobilità, che penalizza le imprese e i lavoratori.
Chiediamo pertanto, – conclude Sergio Ferrari – che la nuova Amministrazione Comunale ritiri questo provvedimento.