Il Consiglio comunale di Modena ha approvato lo statuto del Consorzio che gestirà dall’edizione 2009 il Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo. Il Consorzio, promosso dai Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la Provincia di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e la Fondazione Collegio San Carlo, avrà un’Assemblea e un Consiglio direttivo con relativi Presidenti, un Direttore scientifico, un Comitato scientifico e un Revisore unico. A favore della delibera presentata dall’assessore alla Cultura Mario Lugli hanno votato i gruppi di maggioranza, contraria la minoranza.

Nella presentazione, Mario Lugli ha annunciato che “il presidente dell’Assemblea del Consorzio dovrà essere il Sindaco per la sua rappresentatività”, e ha spiegato: “ci sono state all’interno della Fondazione San Carlo alcune problematiche che hanno messo in dubbio la stessa realizzazione del Festival, ma si è trovata con questa formula la soluzione migliore per garantirne la continuità”.

Nel dibattito, Dante Mazzi (Fi-Pdl) ha definito il Consorzio “una sovrastruttura di cui non sentiamo la necessità”, osservando: “si è tentato di risolvere i problemi con una soluzione di compromesso, a tarallucci e vino, ma non capisco come si potranno superare i forti dissidi che ci sono stati nella Fondazione San Carlo. Questo Consorzio è uno dei modi per allentare il controllo del Consiglio, come accade per le società partecipate”.
Baldo Flori (Modena a colori) ha espresso “delusione” per il modo in cui “questa vicenda è stata liquidata dall’assessore Lugli in modo molto disinvolto. Diventa difficile – ha detto Flori – esprimere un voto sul Consorzio senza tenere conto dell’operato complessivo della vicenda. Si cerca di chiudere una partita fingendo che non sia successo niente, mentre invece la questione è stata grave e ha dimostrato un’incapacità della Giunta nascosta da un ottimismo di maniera”.
Giuseppe Campana (Pd) ha affermato: “l’assessore ha riconosciuto i problemi che si sono manifestati all’interno della Fondazione San Carlo. Si è operato in una logica di riduzione del danno, sono emerse alcune differenze interne nelle attività della Fondazione San Carlo e se ne sono tratte le conseguenze. Si è operati in parte perché costretti, ma la soluzione trovata è un punto di partenza per andare avanti. Il momento critico è stata comunque anche l’occasione per riflettere sull’attività di un importante centro culturale della nostra città”.

Ubaldo Fraulini, Idv, ha chiesto: “queste cose sono scoppiate all’improvviso? Non era possibile prevederle ed evitarle? La struttura poi è adeguata a gestire un grande evento? Io credo – ha detto – che il Consorzio sia la struttura più logica dal punto di vista della responsabilità dei soggetti interessati, gli enti locali come rappresentanti della collettività. Inoltre sarebbe opportuno coinvolgere maggiormente la città, che a volte il Festival lo ha più subito che vissuto”.

Fraulini ha infine chiesto di sapere se le cariche del Consorzio siano gratuite oppure onerose.
Il sindaco Giorgio Pighi ha detto: “nella Fondazione San Carlo ci sono una serie di attività meno note al pubblico, ma che sono l’anima storica dell’istituto. La presenza del Festival e l’impegno che comporta la sua organizzazione ha creato problemi nella struttura. Siamo intervenuti per costruire un nuovo contenitore nel momento in cui gli equilibri che consentivano l’organizzazione si sono rotti. Non solo abbiamo salvato il Festival, ma lo abbiamo messo in sicurezza e ora vogliamo potenziarlo”.

Mario Lugli ha affermato che “il percorso sarà molto più trasparente grazie alla creazione del Consorzio. Qui c’è una nuova struttura adeguata, per salvare un appuntamento caro ai modenesi e non solo. Nessuna delle cariche, tranne il Direttore scientifico, è onerosa. I membri del Comitato scientifico avranno un gettone. Il Consiglio direttivo avrà al massimo 7 membri e l’orientamento sarà comunque di perseguire la massima snellezza. Io sono convinto che il Festival di quest’anno sarà straordinario”.

In dichiarazione di voto, Paolo Ballestrazzi, Modena a colori, ha annunciato voto negativo affermando: “questo evento ha portato Modena alla ribalta nazionale ma in modo negativo, con un fatto di una gravità estrema. Lei sindaco ha detto di avere salvato il Festival, ma avrebbe dovuto ammettere la gravità della situazione. Se volevate fare un contenitore andava dato all’assessore Sitta, magari lo faceva di cemento armato e almeno teneva. La verità è che i sindaci di Sassuolo e Carpi non sapevano nulla di quello che avevate deciso qui”.

Eugenia Rossi, Idv, ha affermato: “si tratta di una soluzione arrangiata di una situazione imbarazzante e molto negativa per la nostra città, che ha dimostrato problemi all’interno della Fondazione e confusione nel rapporto tra enti. Anche sui giornali è apparsa pubblicità negativa per la nostra città. Bisognerebbe ammettere l’errore. Non credo avessimo bisogno di questo nuovo contenitore, se si è reso necessario ne prendiamo atto. È buffo che Assemblea e Direttivo abbiano gli stessi membri. Si tratta di un evento commerciale, di valore, ma dovremmo riflettere su cosa lascia sul territorio. Nonostante questo il voto è favorevole”.
Andrea Galli, An, ha osservato: “lo scopo del Festival è divulgativo, non è rivolto agli studenti universitari. L’altro scopo è portare Modena al centro dell’interesse nazionale per alcuni giorni. Il motivo per cui noi voteremo contro è quell’implosione inaspettata che abbiamo appreso dai giornali: miserie economiche, rimpalli su compensi millantati o richiesti, cortine fumogene per nascondere quello che guadagnavano le persone. Credo sia di cattivo gusto quello che ha fatto Franchini, rinfacciando al direttore scientifico i compensi che aveva”.

Dante Mazzi ha ribadito il proprio voto contrario, affermando: “il Consiglio è stato completamente esautorato. Come in questo caso, veniamo sempre interpellati soltanto quando non se ne può fare a meno”.