Rilanciare l’economia, potenziare e modernizzare le infrastrutture, garantire la sicurezza, adeguare il sistema scolastico e formativo alla nuova economia della conoscenza, ridisegnare il sistema del welfare in base ai cambiamenti del corpo sociale.

Sono queste le sfide della globalizzazione, rese ancora più ardue da una crisi economica che ha
investito non solo i mercati ma i modelli di produzione e consumo, cambiando rapidamente le abitudini di vita e le aspettative di milioni di
persone in tutto il mondo. Una crisi che fa sentire i suoi effetti anche nel nostro distretto ma che può costituire, se “governata” adeguatamente,
un’opportunità di rilancio e di miglioramento della qualità della vita.

“Quella che il Pd mette in campo per il distretto ceramico è una proposta forte – spiega Emilio Sabattini, candidato alla Presidenza della Provincia di Modena – che guarda all’emergenza del presente – garantendo sostegno concreto ai lavoratori e al sistema produttivo in una fase di recessione economica – ma guarda anche al futuro, con l’obiettivo di rendere questo
territorio ancora più competitivo al momento della ripresa. Lavorando su tanti fronti: dalle infrastrutture alla scuola, dalle politiche per
l’innovazione alla rete di servizi sociali e sanitari, dall’ambiente alla sicurezza, in un’ottica di area vasta per sfruttare al meglio le potenzialità di un territorio che deve continuare a essere una delle
‘locomotive’ d’Europa”.
“Strategico per il rilancio del distretto – aggiunge Egidio Pagani – il nodo delle infrastrutture, in particolare il progetto della bretella
Sassuolo-Campogalliano per il quale esiste già un finanziamento di 234 milioni di euro. Spetta ora al governo sbloccare l’opera e dare finalmente
il via ai lavori”.
Le linee guida elaborate dal Pd per rispondere alla crisi e rilanciare il distretto ceramico sono state illustrate questa mattina a Sassuolo dai
candidati del distretto in Provincia: oltre a Emilio Sabattini, candidato Presidente della Provincia; Egidio Pagani (58 anni, assessore uscente) del
collegio di Fiorano; Roberta Zanni (55 anni, insegnante) del collegio di Formigine; Giorgia Rabitti (37 anni, tecnico commerciale) del collegio di Maranello-Castelvetro; Stefania Notariale (34 anni, operaia cassintegrata)
e Gregorio Schenetti (59 anni, dirigente d’azienda) del collegio di Sassuolo.

Oltre la crisi, sostegno all’occupazione e sviluppo dell’innovazione
La crisi economica sta provocando pesanti ripercussioni sull’occupazione, con aumento del ricorso alla cassa integrazione e alla mobilità. La
Provincia, così come previsto dal Protocollo Provinciale, è impegnata a garantire il sostegno alle famiglie più colpite dalla crisi. Va in questo
senso l’impegno, richiesto alle banche, ad anticipare la cassa integrazione e concedere i mutui per la prima casa, gli affitti, le utenze
dei servizi e le rette; ma anche l’azione tesa a favorire accordi tra imprese e sindacati che prevedano l’uso degli ammortizzatori sociali e dei
contratti di solidarietà.
Il Piano strategico del distretto ceramico, sviluppato in collaborazione
fra le Province di Modena e di Reggio Emilia, i Comuni, oltre alle associazioni imprenditoriale e sindacali, è uno strumento operativo concepito per favorire la competitività delle imprese e contribuire all’occupazione. Fondamentale, per il futuro del distretto ceramico, sarà la realizzazione del Tecnopolo ceramico, un luogo di ricerca e trasferimento tecnologico che consenta al distretto ceramico di mantenere il suo primato nazionale e mondiale nel campo dell’innovazione industriale e nell’alta tecnologia. Ma occorre anche sviluppare azioni di sostegno alle imprese che investono su qualità ambientale e sicurezza incentivando tecnologie costruttive innovative nell’ambito, ad esempio, del risparmio
energetico e dei sistemi antisismici.
Infrastrutture e ambiente per uno sviluppo sostenibile
Integrare trasporto su gomma e su rotaia, modernizzare le infrastrutture
esistenti, realizzarne di nuove, se indispensabili, potenziare il trasporto pubblico e la mobilità dolce. Sono questi gli obiettivi per quanto riguarda il sistema di comunicazione del distretto ceramico. Dopo l’inaugurazione della Modena-Fiorano-Sassuolo, l’eliminazione di tutti gli
incroci semaforizzati sulla Pedemontana da Sassuolo a Maranello si sta completando il raddoppio della Pedemontana da Fiorano a Sassuolo. Ciò snellirà i flussi di traffico nella principale arteria stradale del distretto percorsa giornalmente da 33 mila veicoli di cui 8 mila pesanti. In giugno verrà completato anche il tratto Pozza-Solignano.
Ma l’intervento principale resta il collegamento autostradale
Campogalliano-Sassuolo, già possibile utilizzando il finanziamento previsto dal Cipe di 234 milioni di euro. Un’opera necessaria per rendere
operativo lo scalo merci di Cittanova e Marzaglia e il collegamento ferroviario Dinazzano-Marzaglia. Per questo è indispensabile che il
governo sblocchi al più presto la bretella e dia finalmente il via libera alla sua realizzazione.
Migliora nel frattempo il servizio di trasporto pubblico locale: aumentano i passeggeri e i chilometri percorsi, grazie anche al rinnovo del parco mezzi. Già siglato l’accordo dei Comuni con la Provincia e la Regione per potenziare la linea ferroviaria Modena-Sassuolo collegandola anche alla linea Sassuolo-Reggio Emilia.
Garantire sicurezza e legalità
La sicurezza rappresenta una priorità per l’Amministrazione Provinciale. Occorre intensificare le azioni di prevenzione e repressione dei reati, soprattutto quelli commessi ai danni dei cittadini più deboli, gli anziani, i minori, le donne. Serve certo un miglior coordinamento delle forze dell’ordine che operano sul territorio. Così come vanno potenziate e
qualificate ulteriormente le Polizie municipali anche attraverso la collaborazione più stretta con le forze dell’ordine. Ma è indispensabile
che il governo rispetti l’impegno di aumentare le dotazioni di uomini e mezzi senza i quali diventa difficile il controllo del territorio e il contrasto efficace della criminalità organizzata. Rispetto al rischio di infiltrazioni mafiose vanno sviluppate forme di coordinamento e collaborazione più strette fra l’Osservatorio provinciale degli appalti
pubblici e i comuni del Distretto. Ultima cosa, ma non meno importante, una politica di integrazione dei lavoratori stranieri basata sulla tutela dei diritti ma anche sul rispetto dei doveri, per tutti. Quindi massima disponibilità per chi rispetta le regole, massimo rigore nei confronti di
chi le trasgredisce.
Scuola e formazione, garantire la qualità dell’istruzione
Il nostro obiettivo è garantire nel distretto un sistema scolastico pubblico integrato di qualità più autonomo e radicato nel territorio nel
quale si valorizzi il merito senza che nessuno venga lasciato indietro. Una scuola capace di educare al rispetto e alla responsabilità che renda
effettivo il diritto all’istruzione. Una scuola in sintonia con le esigenze di sviluppo economico del territorio, in stretto rapporto con il sistema delle imprese. Con la realizzazione del primo stralcio del liceo Formiggini e la ristrutturazione dell’Ipsia A.Ferrari di Maranello si sono poste le basi
per la soluzione dei problemi delle scuole superiori nel Distretto. Ora occorre completare la sede del liceo, ristrutturare il Baggi e qualificare
gli altri edifici scolastici del territorio. Accanto all’istruzione andranno affiancate adeguate iniziative di formazione professionale in
funzione delle nuove esigenze del lavoro.
Salute, sanità e sicurezza
Il nuovo ospedale di Sassuolo è diventato in questi 5 anni il vero fiore all’occhiello della sanità regionale, grazie alla stretta collaborazione
tra pubblico e privato che ha consentito di razionalizzare l’utilizzo delle risorse e mantenere un altissimo standard di qualità. Pur essendo le
strutture sanitarie un punto di riferimento fondamentale si dovrà puntare sempre più sulla prevenzione e sull’educazione.
Fondamentale quindi la collaborazione con le scuole e la promozione dello sport di base

L’aumento della popolazione anziana, d’altra parte, impone di mettere in campo azioni integrate che garantiscano qualità della vita e
sostegno alle famiglie. Senza l’intervento pubblico, dello Stato e delle Amministrazioni, molti anziani rischiano di trovarsi soli e sotto la
soglia della povertà. Occorre dunque attivare politiche di prevenzione della non autosufficienza ma anche della fragilità e della solitudine
attraverso la creazione di reti informali di sostegno.
Un Welfare moderno deve partire dal presupposto che gli individui e la famiglia sono innanzitutto soggetti titolari di diritti e non solo
fruitori di servizi pubblici. Primo fra i diritti è quello al lavoro che garantisce dignità alla persona e alla famiglia. Andranno quindi attivate
politiche attive del lavoro e di sostegno a chi lo perde, garantendo a tutti orientamento e formazione continua.