Una ricerca storico-scientifica interdisciplinare, finanziata dall’Assessorato alla Sanità della Provincia di Modena e che ha coinvolto per la prima volta docenti di discipline disparate, dalla storia economica alla storia della medicina, dalla storia contemporanea all’archivistica, ha consentito di cogliere l’originalità dell’approccio modenese ad una delle questioni sanitarie più discusse: la malattia mentale.

Il progetto, affidato al coordinamento del prof. Andrea Giuntini, docente di Storia economica all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e realizzato tra il 2008 e 2009, ha permesso di esplorare con dovizia documentaria, grazie agli apporti dell’Archivio della Provincia di Modena, dove sono conservate numerosissime cartelle cliniche, e qualificati contributi di studiosi, la questione della malattia mentale nella provincia modenese in un arco di tempo che va dall’Unificazione fino all’emanazione della legge Basaglia, di cui ricorrerà l’anno prossimo il 30esimo anniversario della morte, alla fine degli anni ’70, ovvero alla data di approvazione della legge che porta il suo nome risalente al 1978.
“Povere menti. La cura della malattia mentale nella provincia di Modena fra Ottocento e Novecento”, è il titolo di quest’opera, di cui sarà fatto omaggio a tutti i presenti all’incontro, che sarà presentata ufficialmente domani, giovedì 14 maggio, alle ore 18.00 nella Sala “Ex Oratorio” del Palazzo dei Musei (viale Vittorio Veneto, 5) a Modena alla presenza dell’Assessore alla Sanità, Politiche Sociali e delle Famiglie, Associazionismo e Volontariato della provincia di Modena Maurizio Guaitoli, del dott. Ermanno Melati, Direttore Unità operativa Psichiatria Territoriale Modena Centro dell’Ausl, della dott. ssa Paola Romagnoli, Direttrice dell’Archivio della Provincia di Modena, del prof. Gian Paolo Guaraldi, docente di Psichiatria all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e del prof. Andrea Giuntini dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che ha curato la ricerca.

“La pubblicazione – dichiara l’Assessore alla Sanità, Politiche Sociali e delle Famiglie, Associazionismo e Volontariato della provincia di Modena Maurizio Guaitoli – nasce dalla necessità di ricostruire sul piano storico e sociale l’evoluzione della psichiatria a Modena dal 1865 al 1978, periodo nel quale la Provincia ha svolto una funzione determinante e di massima responsabilità. Per capire il presente e l’enorme evoluzione che ha avuto la cura delle malattie psichiatriche non si può non tenere conto di “come eravamo”. Il rispetto della persona umana, specie di quella sofferente, è alla base del nostro approccio alla cura e all’assistenza contro ogni discriminazione, esclusione e segregazione che per troppo tempo hanno segnato il modo di affrontare la sofferenza psichica. Questo libro vuole anche indicare un impegno umano, sanitario e amministrativo affinché le sofferenze del passato non abbiano mai più a ripetersi e sia garantita la migliore cura, il massimo sostegno ed integrazione a tutte le persone sofferenti e alle loro famiglie quale risultato di un’eredità storica preziosa che l’amministrazione provinciale, continuando a lavorare nel solco tracciato dagli anni ’50, non intende in alcun modo dimenticare e disperdere”.

Oltre alle questioni più strettamente sanitarie – cure, medici, ospedali specializzati – il lavoro di ricerca, che abbraccia oltre un secolo di storia ed ha messo a fuoco i vari percorsi sociosanitari degli assistiti modenesi ricoverati anche presso strutture psichiatriche limitrofe, si è posto l’obiettivo di inquadrare la malattia nel contesto economico e sociale della provincia nella sua evoluzione, sottolineando come al cambiamento economico-sociale si siano accompagnate sia diverse cause sia una diversa considerazione della malattia e, conseguentemente, un suo diverso trattamento (Andrea Scartabellati, Massimo Tornabene, Massimo Moraglio, Francesca Vannozzi).

“Il problema della malattia mentale, inserita e affrontata in un contesto di povertà ed emarginazione, – chiarisce il prof. Andrea Giuntini – rappresenta uno dei grandi temi della politica sanitaria a Modena nel corso del tempo. Vi prendono corpo negli anni pratiche, sensibilità, specializzazioni e luoghi deputati ad accogliere i malati mentali, che ne fanno un centro di estrema rilevanza a livello nazionale e che rappresenta in effetti un angolo di visuale, se non addirittura per certi versi, e da un certo momento in poi, un vero e proprio laboratorio per la cura della malattia mentale”.

L’esperienza modenese – del tutto anomala in quanto priva di un manicomio proprio, ma con la presenza vicina di un istituto rilevante da ogni punto di vista come è stato storicamente il San Lazzaro di Reggio Emilia – si pone per questo su una frontiera di originalità, sulla quale i saggi che compongono la seconda parte del volume (di Paola Romagnoli, Donatella Lippi, Andrea Giuntini, Simone Fari, Francesco Palella e Lella Boilini) hanno cercato di gettare piena luce. Appare visibile, in particolare negli anni che vanno dal secondo dopoguerra all’emanazione della legge del 1978, l’intreccio profondo tra il filo degli eventi e dei processi, che attengono alla dimensione modenese, e quello di alcune delle più significative istanze di modernizzazione relative a quegli anni.

“Una ricostruzione corale – aggiunge il prof. Andrea Giuntini – si presta a far emergere le tante tematiche, che la questione dell’assistenza ai malati di mente incrocia: da quelle strettamente sanitarie, a quelle attinenti al profilo istituzionale ed amministrativo fino all’ottica di analisi pienamente aziendale resa necessaria dalla dimensione posseduta dalla questione dell’assistenza ai malati di mente a livello provinciale”.

Curriculum Vitae di Andrea Giuntini
Professore associato di Storia Economica nella Facoltà di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Research Fellow presso l’Istituto Universitario Europeo, dal 1992 al 1994. Consulente presso l’Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana, anno 1982-83. Ricercatore presso la Fondazione Agnelli di Torino, anno 1984-85. Collaboratore del Centro Studi Economici di Torino, anno 1985, e del Centro di Documentazione Storica ed Economica dell’Impresa di Roma, dal 1985. Rappresentante italiano nel Managemente Committee per la ricerca internazionale Progetto COST 340 Trasporti finanziato dalla Commissione Europea, dal 1999 ha condotto soggiorni di studio in Gran Bretagna, Francia, Spagna e Australia.
Redattore della rivista Ricerche Storiche, dal 1988; redattore della rivista Memoria e Ricerca, dal 1993, è corrispondente dall’Italia della rivista The Journal of Transport History. Tra le sue numerose pubblicazioni: Dalla Lyonnaise alla Fiorentinagas (1839-1989), Roma-Bari, Laterza, 1990; Leopoldo e il treno. Le ferrovie nel Granducato di Toscana (1824-1861), Napoli, ESI, 1991; European networks, 19th-20th centuries. New approaches to the formation of a transnational transport and communications system. Proceedings Eleventh International Economic History Congress, Milan september 1994, Milano, Università Bocconi, 1994 (con Albert Carreras e Michèle Merger); European Networks. A Companion Volume, European University Institute. Working Papers in History, 1995 (con Albert Carreras e Michèle Merger); Imprese municipali e servizi urbani a Modena, Il Mulino, 2003 (con G. Muzzioli); … e venne il grande spedale. (1° vol.). Modena, 2005 (con G. Muzzioli).