cgilLa Cgil e il sindacato pensionati Spi/Cgil di Modena condannano la bocciatura dell’emendamento proposto dal Pd al Ddl sicurezza che proponeva la regolarizzazione delle assistenti familiari che lavorano nelle famiglie italiane.

Solo a Modena il Sindacato stima che si aggirino intorno a oltre 7.000 le assistenti straniere non comunitarie che attualmente stanno occupandosi dei nostri anziani non autosufficienti e hanno chiesto la regolarizzazione. Infatti, con il solo decreto flussi migratori 2007-2008 Modena ha registrato oltre 19.000 domande di regolarizzazione, ed è realistico stimare che almeno 7.000 di queste sono riferite al lavoro domestico femminile.

Se da un lato le politiche di welfare locale tendono a favorire la permanenza dell’anziano nel contesto familiare il più a lungo possibile (assistenza domiciliare, sgravi fiscali per l’assunzione di assistenti), dall’altro le scelte del Governo contrastano nei fatti questo indirizzo ostacolando la regolarizzazione di assistenti che da tempo vivono e lavorano nel territorio.

Per non dire che le famiglie e le stesse lavoratrici, con l’applicazione della normativa che introduce il reato di clandestinità, rischiano di essere accusate di reato penale, mentre per la lavoratrice si aggiungono anche rilevanti sanzioni economiche che variano da 5.000 a 10.000 euro!

Cgil e Spi sono convinti che la regolarizzazione delle persone che già lavorano contribuirebbe, da un lato, a far emergere una fetta importante di prodotto interno lordo a fini contributivi e fiscali e, dall’altra, porterebbe ad una incisiva ed efficace azione di contrasto verso quella che è la vera criminalità organizzata.