mammografiaGoverno dei tempi di attesa, accesso appropriato alla specialistica ambulatoriale su tutto il territorio regionale, ampliamento dell’offerta sanitaria per la prevenzione del tumore della mammella.

Per perseguire questi obiettivi la Regione Emilia-Romagna mette in campo risorse per 10 milioni di euro e linee guida dettagliate alle Aziende sanitarie, contenute in una proposta di delibera, già presentata alle Aziende sanitarie e alle parti sociali, che sarà all’attenzione oggi della competente Commissione Assembleare per il previsto parere prima della approvazione definitiva in Giunta regionale.

“Si tratta di un programma straordinario di forte rilevanza per il servizio sanitario regionale – ha spiegato oggi a Bologna l’assessore alla sanità Giovanni Bissoni – per dare certezza ai cittadini del rispetto dei tempi previsti per le prime visite e per le indagini diagnostiche. Senza dimenticare tuttavia che questa regione è passata dal 2003 al 2008 da 60 milioni a 75 milioni di prestazioni specialistiche all’anno e che è quella che eroga più specialistica tra tutte le Regioni italiane. Se da un lato dunque dobbiamo garantire il cittadino, dall’altro dobbiamo anche chiedere un impegno serio dei professionisti per una maggiore appropriatezza nelle prescrizioni. Con questo provvedimento siamo anche la prima regione italiana che, sulla base di precise evidenze scientifiche, ha deciso di ampliare la fascia di età per gli accertamenti per la prevenzione del tumore al seno”.

Il provvedimento sviluppa e accentua le politiche iniziate, primi in Italia, già nel 1999 (politiche e regole per l’accesso ai servizi, perfezionamento della rete di offerta, individuazione di modalità organizzative innovative per la presa in carico del cittadino quali il day-service, etc…) e che hanno trovato riconoscimento anche a livello nazionale, all’interno dell’accordo Stato-Regioni del 2006 per il Piano nazionale contenimento tempi di attesa, che definiva a questo riguardo regole comuni relativamente alle modalità di accesso ai servizi.

Attualmente in Emilia-Romagna è garantito, in termini di produzione/consumo, il livello di assistenza specialistica più elevato del Paese (in media il 15% in più del dato nazionale rilevato, con punte in alcune aziende sino al 40% in più). Tuttavia sussistono, anche se non in tutto il territorio, liste di attesa per visite ed esami che rischiano di vanificare il diritto dei cittadini a servizi appropriati anche nei tempi di erogazione.

Gli obiettivi del provvedimento

Questi i principali obiettivi e contenuti del provvedimento.

Tutte le visite e gli esami specialistici devono essere garantiti, entro i tempi previsti dalla normativa regionale a partire dal momento della prenotazione (30 giorni per le prime visite programmabili, 60 giorni per le prime indagini diagnostiche programmabili, 7 giorni per visite ed esami urgenti differibili, 24 ore per visite ed esami urgenti).

Per la mammografia vengono fissate linee guida ad hoc: lo screening gratuito per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, finora riservato alle donne dai 50 ai 69 anni con mammografia biennale, viene esteso alle donne in fascia di età 45-49 anni (mammografia annuale) e 70-74 anni (mammografia biennale). Le mammografie urgenti e urgenti differibili devono essere assicurate dai Centri senologici pubblici e devono essere definiti percorsi diagnostici individuali per donne a rischio eredo-familiare di tumore alla mammella.

Per le prestazioni specialistiche urgenti (spesso erogate in Pronto soccorso) vengono individuati percorsi alternativi. Inoltre, nell’ambito delle attività di Pronto soccorso sono ridefinite in modo puntuale le condizioni per le quali non è previsto il pagamento del ticket.

Viene valorizzata l’esperienza del Day-Service (un modello di organizzazione dell’attività ambulatoriale riservato al trattamento di casi clinici che richiedono interventi diagnostici e terapeutici complessi, concentrati in breve tempo e che non richiedono sorveglianza medica o infermieristica per tutta la durata degli accessi).

Sono stabilite anche le condizioni cliniche necessarie per l’erogazione a carico del Servizio sanitario della densitometria ossea computerizzata (Moc).

Nella proposta di delibera viene stabilito che l’intera offerta di prestazioni specialistiche (prime visite e primi esami) dovrà essere disponibile nelle agende gestite dai Centri unificati di prenotazione (Cup) e che tali agende di prenotazione non potranno essere chiuse. Secondo quanto indicato nel testo, dovranno essere previsti percorsi per le visite urgenti e per le visite urgenti differibili (anche con un’organizzazione dedicata), mentre spetta agli specialisti definire i percorsi per visite ed esami di controllo.

Vengono, infine, previste specifiche iniziative di comunicazione, regionali e aziendali, che dovranno essere rivolte ai cittadini (con l’indicazione di diritti e doveri, riferimenti a cui rivolgersi anche per segnalazione di disservizi) e agli operatori (con l’indicazione degli impegni da assolvere e l’indicazione di percorsi e modalità utili per rispettare i tempi): trasparenza e chiarezza dell’informazione rappresentano il fulcro su cui si fonda l’intera operazione.

Entro il 20 ottobre i programmi delle Aziende sanitarie

Entro il prossimo 20 ottobre, le Aziende sanitarie dovranno presentare alla Regione, sulla base delle linee guida indicate in delibera, i Programmi attuativi aziendali, preventivamente concordati con le Conferenze Territoriali Sociali e Sanitarie, le quali, a loro volta, li avranno condivisi con le parti sociali e le rappresentanze dei cittadini.

Le Aziende riceveranno, alla presentazione dei Programmi attuativi aziendali, il 50% delle risorse loro assegnate dalla Regione; il restante 50% sarà erogato alla verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati.

Il monitoraggio dell’andamento delle liste di attesa, per ogni singola Azienda Usl, verrà pubblicato e aggiornato bimestralmente all’indirizzo www.tdaer.it , attivo dal mese di settembre 2009.

I risultati di tale monitoraggio troveranno ampia diffusione presso le Conferenze territoriali sociali e sanitarie, presso i Comitati di distretto e presso le rappresentanze delle parti sociali, al fine di individuare azioni di miglioramento sia sul versante della struttura e del governo dell’offerta che sul versante dell’utilizzo dei servizi e la responsabilizzazione dei cittadini.

L’allargamento del programma di screening mammografico alle donne di fascia di età 45 – 49 anni e 70 – 74 anni partirà dal 1° gennaio 2010.