confesercenti_modenaAccesso al credito sempre più difficile per le piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi: aumenta la percentuale di risposte negative delle banche alle richieste di finanziamento, si dilatano i tempi di erogazione, si alza il livello di garanzie richieste. Si conferma quindi un irrigidimento del sistema bancario – oggi molto più selettivo e prudente nella gestione delle richieste – che ha portato a un vero e proprio razionamento del credito.Lo scenario emerge dall’indagine dell’Osservatorio di Confesercenti Modena che ha analizzato i dati elaborati dal proprio ufficio finanziario e le richieste di finanziamento gestite con il coinvolgimento di COFITER , Cooperativa di garanzia per le imprese del commercio dei servizi e del turismo.

Il periodo di riferimento è il primo semestre del 2009 rispetto allo stesso lasso di tempo dell’anno precedente. In un anno la percentuale di risposte negative è passata da una media del 15% a una media del 25%, senza contare gli inviti alle imprese a ritirare la domanda; anche quando si arriva all’erogazione del credito i tempi di istruzione della pratica si allungano, passando dalle 2-3 settimane alle 5-6 settimane, di fatto raddoppiando i tempi di evasione. Un’ulteriore conferma dell’accresciuta prudenza da parte degli istituti bancari arriva poi dall’incremento delle garanzie richieste; in particolare aumenta in modo significativo la percentuale di finanziamenti la cui erogazione è subordinata alla presenza di una garanzia del 50% rispetto all’importo complessivo deliberato (14% nel primo semestre 2008, 29% nello stesso periodo di quest’anno).

Con riferimento alla destinazione dei finanziamenti, resta percentualmente alto il numero d’imprese che fa ricorso al credito per continuare a investire, malgrado si registri una contrazione. Erano il 53% nel 2008, diventano il 48% nel 2009. “Pur in un clima di grande incertezza, tra i nostri imprenditori resta la voglia di reagire alla crisi anche investendo. Il contesto in cui si muovono è però sempre più complesso per questo è indispensabile che tutti operino per creare condizioni utili per la ripresa. Le banche, in particolare, devono uscire da un atteggiamento che, di fatto, le rende complici di un avvitamento della crisi che è destinata a produrre delle ripercussioni anche per i loro bilanci.” commenta il direttore provinciale di Confesercenti Modena, Tamara Bertoni.

L’analisi evidenzia inoltre che il rapporto con le banche locali è generalmente migliore perché con minore difficoltà si riesce a far emergere il vero valore delle imprese e dei progetti, grazie ad un confronto che consente di andare oltre gli asettici automatismi dei rating. Tra i segnali positivi va sottolineato che dal mese di giugno l’accordo faticosamente promosso dalla Provincia di Modena, insieme alla Camera di Commercio, ha cominciato a dare i primi risultati, soprattutto con l’attività promossa dalla Confesercenti di Modena che ha realizzato il 60% delle operazioni complessivamente concluse da COFITER. “È un accordo interessante perché costituisce un aiuto concreto per soddisfare le esigenze di liquidità a breve e medio termine e perciò ne ribadiamo la validità. È necessario che sia interamente applicato dalle banche e che gli Istituti che non hanno aderito lo facciano in tempi rapidissimi. Confesercenti, per quanto le compete, farà al meglio la sua parte continuando a promuovere l’accordo tra i propri associati e alle imprese del nostro territorio” conclude Tamara Bertoni.