lettera al direttoreCon l’ introduzione della nuova legge sui Clandestini presenti sul territorio nazionale, sono nati a mio avviso, grossi problemi di convivenza civile , il più eclatante e vergognoso è quello che coinvolge le donne in dolce attesa e gli appena nati. La nuova legge Maroni 2009, che vuole portare ordine e giustizia, considera le donne senza permesso di soggiorno clandestine da perseguire perché commettono un reato.

La maggior parte di queste donne, giunte in Italia dai luoghi più disparati (Marocco, Ghana, Ucraina, Cile, ecc) in buona salute, con titoli di studio elevati, hanno compiuto il viaggio verso di noi desiderose legittimamente di poter condurre un’esistenza migliore.

Ultimamente in tanti pensiamo di poter fare a meno di questi immigrati ma dimentichiamo, volutamente o meno, che sono madri,mogli e donne libere che rivendicano il diritto di costruire e vivere la loro vita con i loro affetti e in un mondo libero.

Vi ripropongo il grande problema di queste mamme o donne in attesa; quando si avvicina il momento del parto cosa possono fare se non chiedere aiuto e solidarietà alle persone per bene?

E all’Ospedale Civile di Sassuolo i medici devono denunciare al Tribunale dei Minori il nascituro già reo di essere clandestino perché nato da clandestini e passibile di essere inserito in orfanatrofio in attesa di essere adottato.

Ovviamente le persone di buon senso si guarderanno bene dal presentarsi all’ospedale e cercheranno di fare da soli perché i rimedi dell’ultima ora, permessi provvisori per il tempo del parto, vedere e non vedere consigliando la fuga con il fagottino, dare un cognome diverso perché già regolarizzato sanno tanto di invenzioni all’italiana.

Pensate Voi di aver la prospettiva di attendere un figlio e di sapere che per Legge vi sarà rapito e non saprete del suo futuro , questo per una legge del Parlamento Italiano votata a maggioranza e da tanti Parlamentari che si dichiarano padri di famiglia e cattolici , e attenti ai problemi della famiglia .

Mi auguro che lo sceriffo Sig. Menani, non scovi a sassuolo, questi genitori clandestini e i loro neonati, perché sorgerebbe il problema della schedatura, non avendo un nome e cognome, e chissà quale sorte toccherebbe a questi impotenti.

La maternità è assolutamente prioritaria rispetto alla segregazione e alla condizione della donna extracomunitaria . Invito l’On Bertolini, l’On Ghizzoni , la Sig.ra Severi , le Sig.re Consiglieri a farsi attiva parte diligente portando solidarietà ed impegno per cancellare questa vergognosa discriminazione .

Saluti

Andrea Mussini