Pillola abortiva ru486Un’interrogazione parlamentare e la richiesta di una commissione regionale di inchiesta, per verificare la correttezza ed il rispetto della legge 194 nelle pratiche adottate dagli ospedali modenesi e dell’Emilia-Romagna per la somministrazione della pillola abortiva Ru486. E’ quanto rispettivamente presentato dall’On. Isabella Bertolini, della Direzione nazionale del PdL e dal Consigliere regionale del PDL Andrea Leoni, a seguito della pubblicazione dell’inchiesta del settimanale Tempi.

“L’inchiesta – affermano gli esponenti del PDL – dimostra, in maniera inequivocabile, che la somministrazione della pillola Ru486, nelle strutture sanitarie pubbliche della Regione Emilia Romagna, avverrebbe in totale spregio sia della legge 194, sia delle direttive dell’Aifa, che obbligano al ricovero ospedaliero la donna fino ad aborto avvenuto. Da Bologna a Carpi, da Ferrara a Ravenna e Modena il risultato non cambia. Per le donne, che vogliono sottoporsi all’aborto farmacologico, viene categoricamente escluso il ricovero e a loro viene spiegato che l’aborto avviene a casa, addirittura specificando, come nel caso di Modena, che la legge non prevede il ricovero. Il protocollo di applicazione, in molti casi, viene snobbato anche da chi è tenuto a fornire informazioni preventive corrette. Disinformazione, quindi, e violazione sistematica ella legge.

La pillola abortiva RU486 viene spacciata come via all’aborto facile e la gravidanza paragonata ad una malattia passeggera, da curare direttamente e velocemente da soli, a casa propria, senza assistenza. Purtroppo questa pratica aberrante non stupisce, se consideriamo che già dal 2006, in Emilia Romagna, procedure di questo tipo, che calpestano inesorabilmente i principi ed i contenuti della legge 194 e mettono a rischio la salute delle donne, sono state addirittura propagandate attraverso un opuscolo distribuito e poi ritirato dalla Regione all’interno dei consultori.

E pensare che l’Assessore regionale emiliano romagnolo alla Sanità, Giovanni Bissoni, è componente della Commissione dell’Aifa che ha sottoscritto l’obbligo di ricovero in ospedale fino all’avvenuta espulsione del feto. Questa deriva abortista, che non tiene conto né della salute della donna, né della tutela prioritaria della maternità, deve essere bloccata. È per questo che chiediamo di accertare le responsabilità di chi fino ad ora non ha applicato correttamente la legge 194”.

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Riportiamo di seguito alcuni estratti dell’inchiesta del settimanale ‘Tempi’ relativi alle risposte fornite dalle aziende sanitarie ed ospedaliere interpellate a Modena ed in altre province dell’Emilia Romagna. L’inchiesta, pubblicata oggi, 2 settembre 2009, riporta le risposte telefoniche date ad una giornalista che fingendosi una donna incinta intenzionata ad abortire ha chiamato ospedali ed aziende ospedaliere per chiedere informazioni e chiarimenti.

Ausl di Carpi

Non è vero che la legge richiede di rimanere in ospedale?

(…) No perché non viene ricoverato nessuno. Non è un alloggio. O c’è una necessità medica o altrimenti non è un albergo, e poi non è fattibile, non avremmo posti letto a sufficienza.

Azienda ospedaliera di Modena

Se l’aborto non avviene subito posso tornare a casa?

Sì.

Così non violo la 194?

Questa procedura è una procedura interna alla 194.

Ma la 194 richiede l’aborto fatto in ospedale e non a casa da soli.

Non è assolutamente vero, la legge non dice così.

Devo fare qualche esame d’idoneità?

Noi non lo richiediamo. Cosa vuole, fin che è giovane e non ha mai avuto problemi allergici può fare tutto!

Ospedale Maggiore di Bologna

Non si resta in ospedale. Prende il farmaco e poi può tornare a casa.

Ma non devo fare prima degli esami d’idoneità alla pillola?

Non c’è bisogno, se succede qualcosa può tornare in ospedale.

Azienda ospedaliera S. Anna di Ferrara

Certo che l’espulsione può avvenire in casa, ma non c’è alcun problema se accade.

E quando vengo in ospedale?

Quando prende la prima pillola che abbiamo ordinato e poi per la seconda pillola. Ma non deve trattenersi in ospedale.

Nemmeno se voglio?

No signora, non si può.

Consultorio di Ravenna

Vorrei abortire con la Ru486.

Prima devo chiederle per protocollo se ha già deciso.

Sì.

Bene. Ci vuole un certificato medico e poi vada subito in ospedale e faccia richiesta della pillola ma bisogna che faccia in fretta e ci vada subito.

Come funziona il farmaco?

Ci vuole il certificato del ginecologo, poi lo porta in ospedale. Le conviene andare a Ravenna, lì fanno meno storie. Loro richiedono il farmaco, poi torna dopo una settimana, prende una pillola e dopo poco la seconda. Nel frattempo può avere un aborto spontaneo che è una mestruazione abbondante, poi bisogna fare una visita di controllo per vedere se è venuto tutto pulito.

Posso stare in ospedale?

No, lei non deve stare in ospedale, lì va solo a prendere la compressa poi torna a casa.

Cosa succede se abortisco a casa?

Non succede niente perché lei praticamente avrà solo una mestruazione abbondante. Se ha particolari dolori magari si rechi al pronto soccorso, altrimenti non deve fare niente. Comunque, la sostanza da eliminare è veramente poca. Lei cosa pensa di fare?

Sono un po’ confusa.

Abortire a casa non è illegale perché questa sperimentazione è un pezzo che si fa. Tra l’altro adesso l’hanno anche approvata, per cui non è assolutamente illegale.

Ma la 194?

La 194 è un’altra cosa: prevede l’aborto entro il terzo mese. La sperimentazione con questa pillola a Ravenna la facciamo da due anni. Ora verrà commercializzata a breve e si userà in tutti gli ospedali, anche in Lombardia probabilmente. (…) Non si immagini chissà che cosa, è una semplice mestruazione, tutto qua.

Ausl di Scandiano

Posso poi tornare a casa?

Deve. Non si sta mica qui.

L’aborto avviene a casa?

Dipende. Capita che avvenga subito qui, ma se le succede a casa è lo stesso.

Ospedale di Guastalla

Non è necessario il ricovero.

Posso abortire a casa?

Mi scusi, il senso della Ru486 è questo: prendere la pillola per abortire a casa.

Ospedale Delta di Ferrara

Non rimane ricoverata. Viene qui la mattina, poi va a casa e ritorna solo a fare i controlli.

L’espulsione del feto avviene in casa?

Sì, cioè avrà delle perdite, non è che vede proprio il… Non è niente di più che una normale mestruazione. Se ha problemi torna subito in ospedale.

E’ doloroso?

E’ una mestruazione un po’ più dolorosa.

Quindi sto tranquilla, è tutto legale?

E’ tutto legale e rispetta i protocolli. Il ricovero non ha senso, se no non ci sarebbe nessun vantaggio. Altrimenti fa il raschiamento in un giorno, viene la mattina, va via la sera e tutto finisce lì.

Ausl di Lugo

Cosa vuole? Stare ricoverata quindici giorni?

E’ tutto legale?

In effetti adesso c’è un dibattito su questa procedura, ma noi non abbiamo ancora ricevuto disposizioni diverse. Comunque le donne qui entrano ed escono, questa è la nostra procedura approvata.

L’aborto con la Ru486 è sicuro, vero?

Le probabilità di insuccesso sono del 15 per cento e succede che bisogna poi ricorrere all’intervento chirurgico. Molte volte non c’è la pulizia dell’utero ma noi abbiamo la nostra procedura che è così e non possiamo fare diversamente.

Ma è doloroso?

Bè, dopo la prima pillola un po’ di dolorini le vengono, dopo la seconda può avere perdite ematiche abbondanti: contrazioni uterine, vomito o diarrea e malessere generale. Le mando un fax che spiega tutto.