fiom_cgilIl Sindaco di Modena Giorgio Pighi e Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali, nella mattinata di oggi hanno incontrato una delegazione della Fiom Cgil guidata dal segretario provinciale e composta da una quindicina di delegati delle principali aziende metalmeccaniche del territorio.

I rappresentanti sindacali hanno evidenziato come la situazione economica sia critica anche in provincia di Modena, con 15 mila lavoratori in cassa integrazione e circa 3 mila precari fuori dal ciclo produttivo. Sottolineata con preoccupazione anche la spaccatura esistente tra i sindacati confederali che, nella fase attuale, costituisce un problema grave anche nella conduzione della trattativa sul contratto nazionale di lavoro della categoria.

La Fiom chiede che siano applicati i contratti di solidarietà per due anni, a rotazione, per tutti i lavoratori, facendo in modo che nessuno venga allontanato dall’azienda e che si riesca comunque a tutelare almeno l’80 per cento dello stipendio. Sul piano nazionale la Fiom chiede che la sua piattaforma entri a pieno titolo nella contrattazione con Federmeccanica.

Nel suo intervento l’assessore Maletti ha affermato che sino ad oggi si sono rivolti al suo assessorato 500 famiglie di lavoratori precari e numerosi lavoratori in cassa integrazione preoccupati per il loro futuro. Gli aiuti comunali, sino ad ora, sono stati finalizzati soprattutto al mantenimento della casa e dei servizi.

Il Sindaco ha affrontato in primo luogo il tema dell’economia: oggi è importante sapere con certezza in quanto tempo si uscirà da questa situazione, “quanta crisi abbiamo già alle spalle e quanto, invece, resti ancora da affrontare e gestire”. Poi il Sindaco ha sottolineato i punti politici del confronto e cioè il contratto nazionale, il rapporto tra le organizzazioni sindacali e la democrazia sul posto di lavoro: “in particolare -ha concluso- al contratto di lavoro si deve arrivare attraverso un accordo il più possibile condiviso, che punti ad evitare ulteriori spaccature, per il bene dei lavoratori, ma soprattutto del paese”.