carcereIn Emilia-Romagna sono presenti 4.074 detenuti, dei quali 2.116 stranieri, con un tasso di sovraffollamento rispetto alla capienza regolamentare del 179,16%. In particolare, a Piacenza, all’OPG di Reggio Emilia, a Modena, a Bologna e a Ravenna i detenuti sono molto più del doppio della capienza delle strutture. Gli agenti operanti sono 1.758, con un 26,8% in meno rispetto all’organico necessario. Sono alcuni dei numeri che fotografano la situazione nelle carceri in regione al 31 dicembre 2008 e che l’assessore regionale Annamaria Dapporto ha presentato oggi alla commissione assembleare Politiche per la Salute e Politiche sociali.

“In Emilia-Romagna è stato superato il dato pre-indulto: a giugno 2006 i detenuti erano infatti 4.053 – ha spiegato l’assessore Dapporto – La straordinaria situazione di gravità in tutte le strutture penitenziarie della Regione pregiudica ogni possibilità di percorso riabilitativo dei detenuti e aggrava le condizioni sanitarie, causando pericoli di contagi e pandemie. Per questo il presidente Errani ha più volte sollecitato il ministro Alfano per riportare l’attenzione del Governo alla situazione delle carceri nella nostra regione”.

In Emilia-Romagna risultano condannati in via definitiva 1.379 detenuti (il 33,85% a fronte di un dato nazionale del 45,74%), mentre 2.230 sono imputati in attesa di giudizio (54,74%). L’incremento delle custodie cautelari riguarda soprattutto i detenuti stranieri: dei 2.116 detenuti stranieri, il 73,93% è in attesa di giudizio.

Per quanto riguarda il lavoro in carcere, in Emilia-Romagna solo il 18,5% dei detenuti (dato nazionale 24,4%) ha la possibilità di lavorare qualche ora.

Le donne detenute in Emilia-Romagna al 31 dicembre 2008 sono 123, quelle in attesa di giudizio sono quasi il 70%, le straniere sono 64. I bambini in carcere sono 2, di età inferiore a tre anni e 2 le donne in stato di gravidanza.

Le politiche sociali della Regione Emilia-Romagna in materia penitenziaria

Le attività e gli interventi di politica sociale che la Regione svolge a favore dei detenuti ed ex-detenuti sono regolate dal Protocollo d’Intesa con il Ministero della Giustizia, consolidato e ampliato dalla legge regionale n.3/2008 “Disposizioni per la tutela delle persone ristrette negli istituti penitenziari della Regione Emilia-Romagna”.

Nel 2008 la Regione attraverso il “Programma finalizzato a contrasto della povertà e dell’esclusione sociale” ha finanziato i Comuni sedi di carcere con 400 mila euro, quasi raddoppiati dagli Enti locali. Attraverso i Piani sociali di zona i Comuni sedi di carcere gestiscono i progetti mirati alla mediazione culturale, al miglioramento della qualità della vita in carcere, alla mediazione culturale attraverso gli sportelli informativi per i detenuti, e al reinserimento socio-lavorativo delle persone in area penale.

Nel 2008 a queste risorse si è aggiunto un finanziamento di 100 mila euro per due progetti di reinserimento sociale a due centri di accoglienza per ex-detenuti, uno a Reggio Emilia ed uno a Rimini, e per un progetto di formazione congiunta rivolto ad operatori sociali del Comune di Bologna.