cusnaIniziative per valorizzare il territorio introno a San Pellegrino in Alpe, tra il monte Cusna e il Cimone, su un’area che coinvolge tre province: Reggio, Modena e Lucca. Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e il Parco regionale del Frignano discuteranno le nuove proposte domenica 22 novembre a San Pellegrino in Alpe.

Due Parchi, due regioni, tre province. Quale posto migliore di San Pellegrino in Alpe, un luogo di confine tra Reggio, Modena e Lucca, per parlare di progetti concreti che interessano un’area dell’Appennino che si estende tra due aree protette, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e il Parco regionale del Frignano. Domenica 22 novembre alle 10.30 nella piazza di San Pellegrino, l’inaugurazione di un piccolo intervento di arredo urbano sarà l’occasione per parlare di nuove iniziative concrete nell’ambito del progetto Appennino Reale.

“Si tratta di un accordo stretto tra il Parco nazionale e il parco del Frignano per valorizzare lo sport e il turismo sostenibile nelle zone di crinale, in un luogo ad alto valore paesaggistico e ambientale tra il monte Cusna e il Cimone, in un’area di confine tra Emilia e Garfagnana. Dopo la chiusura degli impianti, a Civago e Piandelagotti bisogna puntare su programmi invernali come Neve Natura, su progetti e attività di valorizzazione dell’escursionismo estivo e su programmi di innovazione del turismo come Autunno d’Appennino – spiega Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale – Il dialogo tra gli enti che operano sull’Appennino è fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio”.

Durante l’incontro verrà trattato anche il progetto dell’Alta Via dei Parchi – che la Regione Emilia Romagna sta per varare con i parchi del crinale – e il rilancio di quest’area appenninica a cavallo tra le province di Modena Lucca e Reggio, che esprime moltissime potenzialità per il turismo ambientale. E San Pellegrino è il fulcro di questo territorio.

“E’ un luogo emblematico, punto di riferimento religioso e culturale sia per l’Emilia che per la toscana, tappa fondamentale nelle vie e nei percorsi che valicano l’Appennino dall’alto medioevo – dice Valerio Fioravanti, direttore del Frignano – Per questi motivi ci pare utile svolgere qui una discussione per riprendere e dare una forma più concreta e stabile alle iniziative che si sono svolte negli ultimi anni, grazie soprattutto al sostegno dei parchi e del Parco nazionale in particolare”.