Delrio_5Oggi, lunedì 23 novembre, si è svolto a Reggio Emilia, nella sala del Tricolore, il Congresso Regionale di Legautonomie, l’Associazione che organizza e rappresenta in Emilia Romagna, oltre 240 Enti Locali. Dopo il saluto del Sindaco di Reggio Emilia Graziano Del Rio e del Vice Presidente della Provincia Pierluigi Saccardi il Presidente uscente Gaetano Sateriale ha introdotto i lavori.

Il dibattito che ne è seguito è stato l’occasione per fare il punto sulle principali questioni sulle quali, proprio in questi giorni, gli Amministratori aderenti a Legauntonomie, hanno lanciato una campagna di mobilitazione in tutte le Province della nostra regione: le misure, rivolte alle imprese, ai lavoratori, alle famiglie, per contrastare la crisi economica e le sue ricadute sociali, la modifica di patto di stabilità interna; la integrale restituzione del mancato gettito ICI; la definizione dei provvedimenti sul federalismo fiscale e sul codice delle autonomie locali; la riforma dei servizi pubblici, e in particolare del servizio idrico. L’Assemblea dei partecipanti ha eletto come nuovo Presidente regionale dell’Associazione il Sindaco di Carpi Enrico Campedelli e la Direzione Regionale.

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Blocco delle entrate e Patto si stabilità sono le due voci che incidono in modo pesante e decisamente negativo sui bilanci dei Comuni. Prendiamo il tema Irpef: il gettito, cioè quanto i contribuenti residenti nel solo Comune di Reggio versano ogni anno allo Stato, è di 500 milioni di euro l’anno. Di contro, la quota trasferita dallo Stato a beneficio del Comune di Reggio Emilia è di 40 milioni, meno del 20 per cento. Poi c’è il capitolo Ici, altrettanto doloroso: il drastico ridimensionamento dell’Imposta sugli immobili ha causato un ammanco nel bilancio comunale di 4 milioni di euro. Il governo aveva promesso la restituzione delle somme, ma per ora si tratterebbe per Reggio di 150mila euro: briciole. In pochi anni abbiamo assistito a un taglio del 50 per cento dei trasferimenti dallo Stato agli Enti locali. Siamo al capolinea. Si sta soffocando l’attività dei Comuni, fondamentale per erogazione di servizi, sviluppo delle infrastrutture e investimenti, volano per economia e occupazione. Serve un’azione di protesta civile ed evidente”. Lo ha detto il sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente nazionale Anci, Graziano Delrio, nel messaggio di saluto al Congresso. Quanto poi al Patto di stabilità, Delrio ha ribadito che “è più corretto definirlo Patto di instabilità. I paletti imposto anche ai Comuni virtuosi ostacolano in modo molto grave gli investimenti e le misure anticicliche che gli Enti possono mettere in campo, proprio in una fase in cui gli investimenti pubblici sono un volano indispensabile per la ripresa dell’economia. Il Comune di Reggio conta 100 milioni di residui passivi che non potranno essere spesi. Nel 2010 molti Comuni in Emilia-Romagna dovranno scegliere se rispettare o no il Patto di stabilità interno. Nel 2008, circa il 3 per cento non ha rispettato, quest’anno sarà circa il 50 per cento. Come è emerso in un recente convegno Anci a Milano, non vi sono differenze di condizioni e opinioni sul tema, fra sindaci del Nord e del Sud, fra diverse appartenenze politiche: tutti hanno gli stessi problemi, tutti chiedono un Patto di stabilità equo e non penalizzante”.

Al congresso di Legautonomie Emilia-Romagna, in preparazione del quindicesimo Congresso nazionale, ha partecipato una quarantina di amministratori pubblici emiliano-romagnoli. Sono intervenuti anche il presidente del Consiglio provinciale di Bologna, Virginio Merla, che ha presieduto la riunione; il vicepresidente della Provincia di Reggio, Pierluigi Saccaridi; il sindaco di Forlì, Roberto Balzani; il presidente di Legautonomie Emilia-Romagna, Gaetano Sateriale; il presidente di Confservizi Emilia-Romagna, Graziano Cremonini; il presidente di Uncem Emilia-Romagna, Giovanni Battista Pasini; il direttore di Upi Emilia-Romagna, Enrico Manicardi; l’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli e il presidente nazionale di Legautonomie, onorevole Oriano Giovanelli.