L’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, il sindaco di Faenza Claudio Casadio e l’assessore Germano Savorani per la Provincia di Ravenna hanno incontrato lunedì scorso nella sede della Regione a Bologna le rappresentanze delle lavoratrici dell’Omsa di Faenza e le organizzazioni sindacali territoriali e regionali del settore.

Regione, Comune e Provincia condividono tutte le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali circa il futuro dello stabilimento di Faenza, e denunciano una situazione nella quale la proprietà e la direzione del Gruppo non hanno consentito alcun confronto con le organizzazioni sindacali sul piano industriale e sulle scelte per le prospettive dei diversi stabilimenti.

Istituzioni e organizzazioni sindacali considerano quindi sin d’ora inaccettabile una decisione di cessazione dell’attività produttiva dello stabilimento faentino. Una tale scelta, dicono, deriverebbe soltanto dalla volontà di puntare su una strategia di delocalizzazione delle attività in altri Paesi e colpirebbe in modo altrettanto inaccettabile un’occupazione interamente femminile, preziosa per l’Emilia-Romagna. Una tale scelta, dicono Istituzioni e Sindacati, segnerebbe un esempio del tutto negativo di comportamento da parte di un grande gruppo industriale italiano che dovrebbe invece sostenere e rilanciare, proprio in una situazione di crisi generale, il made in Italy. Una scelta che quindi dovrebbe essere respinta con chiarezza ed impegno anche da parte del Governo.

Il Gruppo Omsa, chiedono Istituzioni e Sindacati, deve invece assicurare subito un tavolo di confronto di gruppo sul suo piano industriale complessivo, coinvolgendo le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, e proporre scelte di organizzazione produttiva che diano prospettive a tutti gli stabilimenti tutelando l’occupazione.

Viene inoltre sollecitata l’attenzione del Governo e la realizzazione nei prossimi giorni a Faenza di un’iniziativa comune, con un invito a partecipare rivolto alle organizzazioni sindacali nazionali, ai parlamentari e alle forze politiche, per esprimere tutta la solidarietà e l’impegno comune necessari al fianco delle lavoratrici dell’Omsa che vedono minacciato il diritto al proprio lavoro.