Anche una studentessa neolaureata nell’ambito dei corsi di laurea della cosiddetta area delle Professioni Sanitarie si è aggiudicata una delle borse di tirocinio bandite dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci, che consente a giovani neolaureati dell’Ateneo di poter sostenere periodi di stage retribuiti (5.000 euro) all’estero.

“La mobilità all’estero è particolarmente incentivata nel nostro corso di laurea – hanno dichiarato il Presidente del corso in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare prof. Roberto Parravicini e la tutor dott. ssa Rossella Bernardi – attraverso la stipulazione di numerose convenzioni con strutture ospedaliere. Ciò permette sia ai neo laureati sia agli studenti che lo desiderano, di acquisire abilità e competenze, che possono migliorare la qualità della loro formazione professionale e facilitare così l’inserimento nel mondo del lavoro. Molto importante è migliorare anche la conoscenza della lingua, attraverso un apprendimento linguistico settoriale, che integra l’acquisizione di competenze professionali ”.

Elisabetta Giacomini, classe 1987, mantovana di Ostiglia e laureata a pieni voti da pochi mesi in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, sarà la prima fra tutte le sue colleghe e colleghi dei corsi di laurea organizzati presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia che preparano il personale paramedico nelle sue varie definizioni e competenze, ad avere l’occasione di approfondire le sue conoscenze e abilità, tramite un tirocinio ospitato presso una struttura ospedaliera irlandese, il Mater Misericordiae Hospital di Dublino, centro di riferimento nazionale per la chirurgia cardiotoracica dell’adulto e pediatrica e per l’attività di trapianto cardio-polmonare.

“Le finalità di questo tirocinio – ha detto Elisabetta Giacomini – sono quelle di perfezionarmi ulteriormente nelle abilità manuali e professionali acquisite nel corso dei tirocini già svolti presso strutture ospedaliere di cardiochirurgia, anche tramite il confronto con modalità operative e procedurali tipiche di organizzazioni sanitarie e strutturali diverse dalle realtà italiana e svizzera che ho avuto l’opportunità di frequentare. Nelle venti settimane che avrò a disposizione ritengo di poter acquisire le competenze professionali necessarie a raggiungere la completa autonomia e maturità, tali da potermi permettere, con competenza e sicurezza, la collocazione nello specifico mercato del lavoro in ambito pubblico o privato sia in Italia che all’estero”.