“Un carabiniere massacrato di botte da due stranieri, finito all’ospedale con diverse fratture e un agente della polizia municipale preso a calci e pugni da un extracomunitario magrebino. E’ l’ennesimo bollettino di una “guerra” oramai dichiarata che la sinistra ha rinunciato a combattere. Un’altra giornata di paura e violenza a Modena, una città che, grazie alle disfattiste e indiscriminate politiche d’accoglienza, adottate da una sinistra prigioniera della propria ideologia, è diventata ormai irriconoscibile”. Ad affermarlo il candidato capolista del PDL alle prossime regionali Enrico Aimi che, dopo le nuove aggressioni, ha voluto porre l’accento su una situazione che ha definito “ormai completamente fuori controllo. Siamo al Far West Modena, senza sceriffo e con i banditi appostati ad ogni angolo della strada. L’”arrivano i nostri” rimarrà semplicemente un miraggio fino a quando continueremo a sopportare questa sinistra al comando. L’ennesimo episodio che conferma la tragicità della situazione: basti pensare alla gravità delle lesioni riportate dal carabiniere ferito, intervenuto oltretutto in borghese, per difendere alcune ragazze molestate da due romeni completamente ubriachi. I due “gentiluomini” per tutta risposta hanno pensato bene di reagire come belve nei confronti del militare. Ma cosa sarebbe successo alle ragazze, sole in un parcheggio, se non fosse intervenuto, coraggiosamente, il milite dell’Arma (che tra l’altro si trovava a passare per caso)? Con ogni probabilità saremmo qui a parlare di un fatto ben più grave a danno delle giovani finite nelle mire degli stranieri di turno.

E che dire poi – ha aggiunto Aimi – del vigile finito sotto una pioggia di pugni, mentre assolveva ai suoi compiti di tutore dell’ordine? Dalle nostre parti – ha rincarato l’esponente del partito di Berlusconi – la sinistra ha completamente fallito le politiche di accoglienza e di integrazione, calamitando in città violenti, balordi, pregiudicati e spregiudicati. In una sola parola: la feccia di mezzo mondo. Un’ondata di criminalità senza precedenti, un vero e proprio tsunami del crimine che non accenna certo a diminuire, rinfocolato da battaglioni di extracomunitari accolti a Modena dai nipotini del PCI a braccia spalancate e fatti passare per indispensabile risorsa dalla cecità di quella parte dei compagni che oggi comanda in città e provincia. Quegli stessi politici che chiedono a gran voce la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione in città, norme meno severe verso i clandestini, permesso di soggiorno per tutti accompagnato dalla legalizzazione delle droghe.

Guai a chiedere misure più rigide e dotazioni più efficaci, ad esempio per la polizia municipale, come avvenuto a Carpi. A questo punto siamo noi – conclude Aimi – a chiedere per questa sinistra un decreto di espulsione politico a partire dalle prossime elezioni regionali del 28 e 29 marzo, per liberare queste terre da un’ideologia fanatica e distruttiva del patrimonio di cultura, tradizioni e civiltà di cui dovremo essere tutti strenui sostenitori. Gli elettori sapranno cosa fare, con voto e preferenza”.