Lo scorso martedì 16 marzo è stata costituita la società che si occuperà della realizzazione della Cispadana. Ne fanno parte imprese di elevata affidabilità e competenza tecnica, che si distinguono per il forte radicamento nel territorio modenese ed emiliano-romagnolo.

La Cispadana è stata per anni oggetto di valutazioni in merito al suo valore intrinseco e alla capacità di impattare positivamente sul territorio. La realizzazione di tale opera cambierà infatti i flussi della mobilità e i cittadini del tratto interessato potranno finalmente avere una viabilità in grado di rispondere alle esigenze di uno dei territori economicamente più dinamici dell’intera regione.

Il progetto ha raccolto indicazioni e suggerimenti frutto di decine di incontri e studi realizzati nel corso degli ultimi 15 anni. Dal dibattito riportato sulla stampa emerge chiaramente la consapevolezza diffusa – e condivisa dalle istituzioni e dall’intero sistema economico – dell’utilità primaria dell’opera. La società di gestione e gli enti attuatori dovranno, nei prossimi mesi, confrontarsi e lavorare a stretto contatto con cittadini e istituzioni locali per rendere – anche attraverso una capillare attività di comunicazione – meno gravoso l’inevitabile disagio compatibile con la quotidianità.

Siamo consapevoli che anche in questo caso qualcuno tenderà a diffondere, per difendere il proprio particolare interesse, disinformazione, a discapito dell’interesse primario di quello della collettività, come peraltro già avvenuto per altre opere realizzate a Modena. Un esempio su tutti può essere quello dell’Alta Velocità, opera che nessuno oggi metterebbe più in discussione, visti i benefici derivanti dalla realizzazione dell’infrastruttura e dal valore dell’opera.

Abbiamo assistito in questi anni e in ultimo proprio in questi giorni, a un carosello di dichiarazioni rilasciate da politici locali e nazionali che, rappresentando legittimi interessi, hanno messo in discussione il tracciato, spesso senza entrare nel merito di tali affermazioni. Sono i tecnici e le imprese, però, ad avere il compito di realizzare le opere e spetta quindi a questi di esprimere pareri tecnici competenti, che consentano a chi amministra di assumere le giuste decisioni. A nostro avviso, tornare al proprio ambito di competenza può essere un primo passo utile a favorire un confronto serio e costruttivo, nell’interesse della realizzazione di un’opera vitale per lo sviluppo del nostro territorio. Un concreto contributo alla ripresa economica che in tanti, a parole, auspicano.