“Non si è trasformata in una duplice tragedia solo per la prontezza del carabiniere che è riuscito ad evitare l’impatto con l’autovettura a bordo della quale viaggiavano due spacciatori extracomunitari che hanno forzato il posto di blocco, uno dei quali poi ferito a morte”. Ad affermarlo l’avv. Enrico Aimi, neo eletto Consigliere regionale del PDL, intervenuto sul grave episodio di cronaca di questa mattina a Campogalliano.

 

“Chi si trova ad operare in divisa sulla strada – ha aggiunto – è oggi sempre più esposto alla protervia ed all’arroganza di una criminalità di “importazione”, sempre più feroce, aggressiva e senza scrupoli. Pur nell’umano dolore per la perdita di una vita umana – ha sottolineato Aimi – riteniamo che il milite dell’Arma abbia agito in presenza della scriminante dell’uso legittimo delle armi previsto dall’articolo 53 del Codice Penale che opera in presenza dei casi di resistenza a pubblico ufficiale. Nel nostro ordinamento giurisprudenziale vi è un orientamento contrastante. Da una parte coloro che negano la possibilità dell’uso delle armi nei confronti del reo che fugge; dall’altra coloro che sostengono, in aderenza alla convenzione europea dei diritti dell’uomo, la legittimità dell’utilizzo dell’arma contro l’autore di un reato, al fine di arrestarlo, anche se sta fuggendo. Permane tuttavia una situazione di confusione tra i concetti di resistenza, attiva, passiva e fuga, non avendo contorni ben definiti ed accavallandosi molte volte l’un l’altro, rendendo così difficile la loro esatta individuazione. Questo episodio porta inoltre alla memoria la tragedia del giovane appartenente alla Polizia di Stato Stefano Biondi, travolto ad un casello autostradale da due malviventi a bordo di una Porche che aveva forzato un posto di blocco.

Ci auguriamo – ha concluso Aimi – che l’intera vicenda possa essere chiarita in maniera positiva in tempi rapidi e senza ripercussioni per il carabiniere che, a quanto è dato comprendere, ha fatto uso delle armi nell’adempimento del proprio dovere. Le nostre realtà sono oggi preda di una criminalità straniera che ha potuto attecchire grazie a dissennate politiche di accoglienza, volute ad ogni costo da una sinistra buonista e politicamente irresponsabile”.