Conclusa l’istruttoria sugli aspetti tecnico-scientifici e giuridici inerenti all’utilizzo in Emilia-Romagna della RU486, avviata dalla Regione dopo la nota del ministro della salute Fazio contenente il parere del Consiglio superiore di sanità che prevede il ricovero ordinario per l’ Ivg medica, l’assessore Giovanni Bissoni ha oggi trasmesso alle direzioni generali e alle direzioni di ostetricia e ginecologia delle Aziende sanitarie le valutazioni e gli indirizzi regionali al riguardo.

In merito agli aspetti tecnico scientifici, la validità dei profili di assistenza trasmessi alle Aziende sanitarie dalla Regione nel dicembre 2009 e già frutto del confronto e della elaborazione dei professionisti, “è stata confermata – si legge nella nota – dal supplemento di istruttoria condotto dai direttori sanitari e dai direttori di ostetricia e ginecologia delle Aziende sanitarie nella riunione del 31 marzo scorso. In quella sede è stata presa in esame la letteratura scientifica a fondamento del parere tecnico reso dal Consiglio superiore di sanità rilevando come essa nulla aggiunga o modifichi rispetto alle conclusioni cui si era giunti in ambito regionale”.

L’Emilia-Romagna dunque ribadisce la possibilità di effettuare l’Ivg medica in day hospital che, nell’esperienza di questi anni, ha dimostrato di garantire appieno la salute della donna. Così come ribadisce la possibilità, per la donna e il medico, di scegliere comunque il ricovero ordinario. Al riguardo, la nota prevede ulteriori precisazioni rispetto alle indicazioni del dicembre 2009 “per rendere più chiara la possibilità per la donna di effettuare l’Ivg medica in regime di ricovero ordinario”, mantenendo la finalità della valorizzazione dell’autonomia e della responsabilità del personale medico.

In merito agli aspetti giuridici, la nota dell’assessore Bissoni riporta le valutazioni della Commissione di consulenza legislativa della Giunta regionale, la quale ha rilevato come le procedure scelte dall’Emilia-Romagna siano pienamente coerenti con la legge 194 ed assunte nel legittimo esercizio della competenza organizzativa regionale in materia di tutela della salute.

“Il parere del Consiglio superiore di sanità – si legge nella nota – è reso nell’esercizio di una funzione consultiva che non ha effetti vincolanti nei confronti dell’Amministrazione pubblica (sia statale che regionale) e, dunque, neppure nei confronti delle strutture del Servizio sanitario pubblico”. Peraltro, la Commissione di consulenza legislativa evidenzia come “le indicazioni che il Ministero ha tratto dal parere del Consiglio superiore di sanità possano essere coerentemente collocate all’interno dei profili di assistenza già adottati dalle struttureospedaliere e dalle Aziende sanitarie della regione”.

Nel trasmettere le valutazioni e gli indirizzi regionali al ministro Fazio, l’assessore Bissoni ha ribadito la disponibilità della Regione a partecipare alla eventuale elaborazione di linee guida nazionali condivise, nel rispetto delle procedure previste dalla legge in materia.