Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di ieri, giovedì 22 aprile, è stata presentata dalle consigliere Pd Deanna Bulgarelli e Daniela Depietri una proposta di ordine del giorno che portava il titolo di “Verità sulla giustizia mancata alle vittime delle stragi nazifasciste ’43-’45”. Il documento ricordava che sono state effettuate indagini e sono stati predisposti documenti con le risultanze da parte rispettivamente del Consiglio della Magistratura Militare (1999), della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati (2001) e della Commissione bicamerale di inchiesta (2006) sulle cause e sulle responsabilità del criminoso occultamento, nel cosiddetto “Armadio della vergogna”, contenente 2274 fascicoli riguardanti le stragi risalenti agli anni 1943-1945. <Considerato che le associazioni come l’Anpi hanno richiesto che vengano al più presto esaminate le predette risultanze; che attraverso una mozione parlamentare si potrebbe giungere alla chiusura di una delle pagine più tragiche e oscure della nostra storia con il relativo impegno di fare ricerca storica per amore della verità e proposte dignitose per onorare la memoria delle tante vittime, come è già stato fatto in altri paesi europei – spiegavano nell’ordine del giorno Bulgarelli e Depietri – si invitano il Sindaco e la Giunta a farsi parte attiva affinché la richiesta dell’Anpi venga sollecitamente accolta dalla Camera e dal Senato per far sì che, con dignitosa solennità, sia sancito il dovere di ricordare con la storia e la memoria le vittime delle stragi ’43-’45 a gran parte delle quali un colpevole occultamento delle carte processuali, ha negato verità e giustizia>.

Il consigliere del PdL Luca Lamma ha poi presentato un ordine del giorno firmato dal suo gruppo e da quello della Lega nord Padania nel quale si ricordava che <diversi episodi delittuosi sono avvenuti dopo il 25 aprile 1945 nella nostra regione e nella nostra città, rilevando al contempo come i partigiani abbiano permesso la nascita della nostra Repubblica e che rappresenterebbe un errore ogni forma di equiparazione tra chi ha combattuto su diversi fronti>. <E’opportuno ricordare chiunque sia morto a causa della ferocia di qualsiasi regime politico, soprattutto per insegnare a chi verrà dopo, alle giovani generazioni, che fatti del genere non debbano accadere mai più. Impegniamo dunque la Giunta – si concludeva il documento PdL-Lega nord – a valutare la modalità migliore per ricordare pubblicamente anche le vittime della zona di Carpi>. La discussione si è questo punto accesa sull’attinenza o meno di questo secondo ordine del giorno rispetto a quello del gruppo Pd. Chi faceva notare che il nesso fosse l’imminenza del 25 aprile, chi il fatto che l’odg di Bulgarelli-Depietri fosse stato presentato nel dicembre 2009, quindi senza un legame diretto con la ricorrenza della Liberazione. Si è andati al voto e l’attinenza del secondo odg è stata votata da PdL, Lega nord Padania e ApC, contrari Pd, Idv, Lista civica Carpi a 5stelle-Beppegrillo.it-Prc. Non approvata poi la richiesta di considerare “urgente” sempre il documento presentato dal consigliere Lamma (contrari Pd, Idv, Lista civica Carpi a 5stelle-Beppegrillo.it-Prc, astenuta ApC, sì di PdL e Lega nord Padania).

Nel corso del dibattito sull’ordine del giorno del gruppo Pd è stato ricordato dai presentatori dello stesso come a 65 anni dai fatti ancora la verità sulle stragi sembri lontana, <così come una equa distribuzione delle responsabilità. Alle famiglie dei militari uccisi, dei bambini, dei vecchi, delle donne innocenti e massacrati dai nazifascismi dobbiamo rispetto, ricordo e riconoscenza: ecco perché chiediamo – ha ribadito Bulgarelli – attraverso magari una mozione parlamentare di poter chiudere una delle pagine più tragiche della nostra storia. Ci auguriamo che questo appello venga accolto dalle istituzioni di ogni ordine e grado>. La richiesta di giustizia è stato il leit-motiv degli interventi dei consiglieri Lorenzo Paluan (Lista civica Carpi a 5stelle-Beppegrillo.it-Prc) e Andrea Bizzarri (IdV) che hanno chiesto infine anche di sottoscrivere il documento Pd mentre in sede di dichiarazione di voto la capogruppo ApC Giliola Pivetti ha ricordato come in Italia su questa tematica sia ancora molto presente l’emotività, <tanto che si potrebbero riaprire ferite nuove se questa richiesta di verità venisse accettata>. Luca Lamma, anch’egli in sede di dichiarazione di voto, ha stigmatizzato infine il fatto che l’ordine del giorno Pd citasse e incensasse l’Anpi. Al termine del dibattito il documento di Bulgarelli-Depietri è stato votato all’unanimità.

Lorenzo Paluan (Lista Civica Carpi a 5 Stelle beppegrillo.it-Partito della Rifondazione Comunista) ha presentato un’interrogazione sulla presenza di amianto nelle tubature della rete di distribuzione idrica comunale: il testo dell’interrogazione di Paluan chiedeva <quale sia la percentuale di tubazioni della rete del sistema idrico del Comune costruite con compositi a base di amianto, dove siano principalmente collocate queste tubazioni, se esista un piano per la progressiva eliminazione di queste tubature e in quali tempi, se siano mai stati fatti campionamenti dell’acqua che esce dai rubinetti delle utenze delle zone con tubature contenenti amianto per rilevarne la presenza, su quali informazioni scientifiche e risalenti a quale anno infine si basi l’affermazione che l’ingestione di tracce o particelle di amianto non sarebbe pericolosa per la salute umana>. L’assessore all’Ambiente del Comune Simone Tosi ha replicato ricordando che la percentuale di tubazioni in fibrocemento della rete del sistema idrico del Comune, fatta salva qualche incertezza sui materiali degli allacciamenti più vecchi, è del 40%. <Le tubazioni sono principalmente collocate nel centro storico e nei quartieri sorti antecedentemente ai primi anni ottanta, anni nei quali cessò la posa di condotte in fibrocemento. Dall’inizio della gestione Aimag ad oggi – ha detto Tosi – sono stati sostituiti 41,7 km di condotte idriche in fibrocemento. La definizione delle condotte da sostituire viene effettuata in base alle frequenze delle manutenzioni che siano rese necessarie nel corso degli anni a causa di fughe d’acqua. La programmazione degli investimenti è triennale e viene proposta all’Agenzia d’Ambito per i Servizi Pubblici di Modena (A.T.O.), che, sulla base delle proposte ricevute definisce gli investimenti per tutta la provincia e parallelamente le tariffe per l’utente. Negli investimenti previsti sono costantemente compresi lavori di sostituzione di vecchie condotte, dando la precedenza a quelle più soggette a interventi di manutenzione a causa di fughe (che normalmente hanno più di 30 anni e sono la maggior parte in fibrocemento). Riguardo a campionamenti dell’acqua erogata dalla rete idrica, si informa che dai campionamenti effettuati il 16 marzo scorso presso Traversa S.Giorgio e Piazzale dell’Ospedale riportano per il parametro fibre di amianto il risultato di zero fibre/litro. Riguardo a informazioni scientifiche inerenti all’affermazione che l’ingestione di tracce o particelle di amianto non è pericolosa per la salute umana si evidenzia che AIMAG come gestore dell’acquedotto garantisce il rispetto della norme vigenti; il riferimento riguardo a informazioni scientifiche è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) che afferma che “Non esiste alcuna prova seria che l’ingestione di amianto sia pericolosa per la salute…”ribadendolo nelle varie edizioni 1994,2004,2006; l’amianto nell’acqua distribuita da Aimag è assente>.

Tosi ha poi citato nell’ambito della sua risposta i vari riferimenti normativi e gli studi sull’argomento allegando pure un’indagine sulla presenza svolta sull’acquedotto di Bologna e sottolineando poi il fatto che <l’O.M.S. non ha definito un valore di riferimento relativo alla presenza di amianto nelle acque potabili. Unico limite noto è quello previsto negli USA di 7 milioni di fibre/litro, a seguito della valutazione che acque con contaminazioni di 20 milioni di fibre/litro sarebbero in grado di aumentare il livello di fibre aerodisperse nelle abitazioni. Secondo il Safe Drinking Water Committee della National Academy of Science statunitense – ha concluso – il rischio tumorale associato alla presenza di amianto nelle acque potabili sarebbe dell’ordine di 1 tumore gastrointestinale ogni 100.000 abitanti che abbiano ingerito per 70 anni di vita acque con concentrazioni di amianto di 0.1-0.2 MFL (dove MFL è un milione di fibre/litro,unità di misura normalmente utilizzata negli studi statunitensi e canadesi)>. Lorenzo Paluan in sede di replica si è detto molto soddisfatto per le parole di Tosi, ha spiegato che un’interrogazione su questo tema era doverosa per fare chiarezza e che se i controlli sull’acqua pubblica sono continui dovrebbero esserlo anche quelli sulle acque imbottigliate da privati.