Sul tema sicurezza, con particolare riguardo all’ipotesi di riorganizzazione della polizia municipale, interviene il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Paolo Trande.

«Proprio mentre il Piano “Politiche per la sicurezza e qualità della città” sta per arrivare in Consiglio Comunale arriva la notizia che l’ipotesi di riorganizzazione della polizia municipale trova la condivisione di fondo dei sindacati e la disponibilità a fare insieme il percorso operativo.

All’organicità e articolazione necessarie per affrontare il problema “sicurezze” e “qualità della città” in tutta la sua complessità, con il piano di riordino, si affianca la decisione reale di riorganizzazione delle forze di polizia municipale secondo 2 criteri: a) aumento della dotazione organica e del ricorso alle tecnologie (10 nuovi vigili e potenziamento della centrale operativa di videosorveglianza); b) maggiore prossimità e vicinanza “fisica” ai cittadini e di ridislocazione territoriale con aumento dei vigili anche motorizzati e uso di camper.

Qualcuno lamentava nei giorni passati, in consiglio comunale, la vacuità del piano “senza azioni”. Eccoli serviti. Noi Non facciamo convegni propagandistici in cui spariamo numeri (250 vigili, e perché non 500, tanto pagano i cittadini?). Siamo contenti che la Lega abbia salutato con un plauso la riorganizzazione ma è inaccettabile che accampi improbabili primogeniture. Questa città sin dagli anni 90 (I giunta Barbolini) fa politiche concertate e integrate di sicurezza urbana. Mentre questa Amministrazione Comunale e il Gruppo Consiliare lavorano al piano e alla riorganizzazione dei vigili dall’ottobre 2009.

Noi però non pensiamo che le sicurezza urbana e la qualità della città si garantiscano con la sola riorganizzazione dei vigili urbani. Insomma la necessaria risposta securitaria non basta. Per noi immigrazione non è sinonimo di insicurezza e alla tolleranza zero della destra noi rispondiamo con “legalità 100%”. Per tutti. Per la grande e per la piccola criminalità.

Per noi la sicurezza urbana non è solo prevenzione e contrasto delle politiche criminali. Lo dimostreremo contribuendo alla realizzazione del piano, che approveremo lunedì in consiglio, per gli obiettivi della qualità delle relazioni sociali e interpersonali, dell’ambiente urbano e del tessuto economico e produttivo.

Noi speriamo che i detrattori impenitenti (PdL) e gli ex detrattori ora compiaciuti delle nostre scelte sino a rivendicarne la primogenitura (Lega) abbiano la stessa determinazione nel chiedere e sostenere insieme a noi: a) l’invio degli agenti di polizia mancanti per adeguare l’organico (purtroppo non mancano 25 agenti ma molti di più); b) la reale cooperazione e interazione tra vigili e forze di polizia; c) il rinnovo del “Patto per Modena Sicura” scaduto dal luglio 2009; d) una legislazione che ripristini al certezza della pena (quindi senza processi brevi per fini “ad personam”); e) un maggiore contrasto alla criminalità economica ed organizzata (nazionale e transnazionale e quindi con affrontabile con i vigili urbani); f) politiche di prevenzione (mediazione sociale e dei conflitti, di educazione alla legalità, della devianza, dei comportamenti a rischio e di tutela dei minori); g) sostegno alle vittime dei reati; h) favorire i processi di integrazione degli immigrati superando la legge Bossi-Fini che produce solo clandestini e non consente una politica di pari doveri e pari diritti (cittadinanza, voto, coesione etc).

Il Pd, come i modenesi, è abituato al lavoro e ai fatti concreti. Le ronde e sciocchezze simili le lasciamo a chi oggi dice: l’avevamo detto prima noi»