Sono ormai oltre un migliaio gli studenti stranieri iscritti a corsi di laurea dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Per l’esattezza sono 1003, che corrispondono a poco più del cinque per cento della intera popolazione universitaria di Modena e Reggio Emilia (5,10%).

E’ una presenza quella degli studenti stranieri in costante aumento se si pensa che l’anno scorso le ragazze ed i ragazzi provenienti dall’estero o con passaporto straniero, pur residenti in Italia, erano 898, un dato corrispondente al 4,71% dell’intero universo universitario modenese-reggiano.

Nell’ultimo anno, quindi, sono aumentati di numero e di peso: + 105 in termini assoluti e + 11,70% in termini percentuali.

Il dato di questa attrazione degli stranieri per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che comprende anche stranieri di seconda generazione e quindi figli di immigrati che si sono diplomati in Italia, trova comunque conferma anche se si va a disaggregare questa popolazione tra quanti hanno conseguito un titolo di maturità in Italia e quanti invece sono giunti in Italia con un titolo conseguito all’estero: nel 2008/2009 su 898 iscritti stranieri all’Ateneo i diplomati con titolo estero erano 458 (51,00%), mentre oggi su 1003 iscritti stranieri i diplomati con titolo estero sono 638 (63,61%).

“I dati sugli studenti stranieri – afferma il Pro Rettore prof. Sergio Paba – sono particolarmente incoraggianti. Questi risultati premiano l’impegno che UNIMORE sta dedicando da qualche anno all’internazionalizzazione e i frutti si vedranno ancora più chiaramente in futuro. Un segnale lo si coglie già adesso: il forte incremento di studenti che provengono dalla Cina, dove si è concentrato in particolare l’interesse dell’Ateneo. La partecipazione alle fiere internazionali dell’istruzione, la sottoscrizione di accordi di collaborazione con università straniere, la recente messa a punto del nuovo sito web dell’Ateneo dedicato agli studenti stranieri (interamente in inglese e tra poco anche in cinese), rappresentano tutte azioni che ci aiuteranno ad attrarre numeri sempre maggiori di studenti stranieri e di sempre maggiore qualità. I dati mostrano che la strada intrapresa è quella giusta”.

Quanto alla provenienza aumenta il numero degli asiatici, soprattutto cinesi, e come effetto dei flussi immigratori quella dei Paesi extra UE

La loro provenienza è molto eterogenea e quasi universale, poiché rappresentano ben 82 differenti Paesi di quasi tutti i continenti, ad eccezione dell’Oceania.

Molti, oltre i due terzi, vengono dall’Europa extra UE (35,27%) e dall’Africa (32,78%), mentre si fa più numeroso il gruppo degli asiatici che ora sono il 14,52%, precedendo i coetanei di area UE (14,00%). Decisamente meno numerosi quelli provenienti dalle Americhe, quasi esclusivamente espressione del Centro-Sud America.

Analizzando l’andamento dell’ultimo anno si nota – a livello di iscritti – una tendenza nell’ultimo anno verso l’incremento dei giovani di provenienza asiatica (+ 38,16%%) e di area Extra UE (+ 11,11) ed una flessione dei centro-sud americani (- 20,51%). Sostanzialmente invariate, invece, in valori assoluti gli iscritti di altre aree geografiche, anche se – per effetto degli incrementi di asiatici ed europei fuori dall’area UE – il loro peso proporzionale sul totale della popolazione straniera diminuisce.

I gruppi etnici più numerosi sono nell’ordine: albanesi (232), camerunesi (169), marocchini (62), romeni (50, cinesi (38) e moldavi (36). A questo riguardo nel confronto con l’anno accademico 2008/2009 si osserva un deciso balzo in avanti nella graduatoria per nazioni dei cinesi che salgono di tre posizioni e anche dei ghanesi che dall’11esimo posto ora si collocano all’ottavo. Arretrano, invece, greci (dal quinto al nono posto) e tunisini (dal sesto al 10 posto).

A livello di genere le differenze culturali fanno avvertire la loro influenza

In generale risulta piuttosto squilibrato in favore delle femmine il rapporto di genere: femmine 58,92% e maschi 41,08%. Rispetto ai dati generali di Ateneo, che vedono una minima differenza percentuale tra maschi e femmine (4-5 punti) la forbice in questo caso si allarga di oltre quindici punti, risultando decisamente più marcata negli universitari stranieri la presenza femminile, fortemente maggioritaria tra il segmento europeo (sia UE che extra UE) e centro-sud americano. Ridimensionata, per contro, tra gli iscritti di provenienza asiatica, che comprende tutta l’area medio-orientale dove la presenza femminile è praticamente assente (vedi tra palestinesi, libanesi, afghani), e africana.

Le matricole straniere aumentate del + 14,83% con i cinesi che balzano al terzo posto, dopo albanesi e camerunensi

Nell’anno accademico 2009/2010 le matricole straniere sono state 333, ovvero ben 43 in più rispetto all’anno precedente (+ 14,83%), per effetto principalmente di quanti provengono dai Paesi asiatici, Cina in testa.

Infatti subito dopo i due gruppi etnici più numerosi, i 60 nuovi albanesi, i 40 nuovi camerunesi, ci sono i 27 cinesi ed i 20 moldavi e marocchini.

I dati sui nuovi stranieri immatricolati sono particolarmente incoraggianti per il nostro Ateneo. A livello nazionale, la percentuale degli stranieri immatricolati è pari al 4.4%. Nel nostro Ateneo, la cifra è arrivata al 6,6%. In Regione Emilia Romagna, solo l’Università di Bologna può vantare una percentuale più elevata di stranieri sul totale degli immatricolati: 7,2%.

“C’è da dire, tuttavia, – fa presente il prof. Sergio Paba – che solo una quota di questi stranieri sono studenti realmente attratti nel nostro Paese per motivi di studio. Una parte rilevante sono infatti figli di immigrati in possesso di un diploma di scuola superiore conseguito in Italia. Se si tiene conto – più correttamente – solo degli studenti stranieri arrivati all’università da un Paese estero, UNIMORE mostra maggiore capacità di attrazione in termini relativi rispetto a Bologna: gli stranieri immatricolati all’Alma Mater con un diploma di scuola superiore conseguito all’estero contano per appena il 32% del totale degli stranieri, mentre a UNIMORE la percentuale sale al 55%, inferiore in Regione solo all’Ateneo di Ferrara (68%)”.

La disaggregazione delle nuove matricole per facoltà

La disaggregazione per facoltà mette in evidenza come le matricole straniere siano particolarmente attratte dalla facoltà di Economia, dove si è immatricolato il 22% degli stranieri e di Ingegneria di Modena (20%). Una buona capacità di attrazione mostrano anche le facoltà di Farmacia (11%), Lettere e Filosofia e Scienze della Comunicazione e dell’Economia (entrambe 10%).

Ad Economia, Farmacia, Ingegneria di Modena e Lettere gli stranieri pesano per oltre 10% del totale degli immatricolati di questo anno accademico.