È stato trasferito stamane dalla cella del comando della Polizia municipale al carcere di Sant’Anna L.T., il 29enne residente in città che deve rispondere dell’accusa di detenzione di munizionamento e armi da guerra. Nella sua abitazione, infatti, gli agenti della Polizia municipale hanno rinvenuto ieri anche 5 bombe granata e numerosi fucili mitragliatori.

Anche per la madre dell’uomo è scattata una denuncia per favoreggiamento, mentre per un amico di L.T., anch’egli 29enne, arrivato nel pomeriggio di ieri durante la perquisizione della Polizia municipale, è scattata una denuncia per detenzione abusiva di munizione da guerra. Nella sua casa di Roccamalatina, nel corso di una perquisizione effettuata nel corso della notte con i Carabinieri, sono stati sequestrati una bomba svuotata e alcuni proiettili di calibro vietato. La perquisizione dell’abitazione della fidanzata di L.T. non ha invece portato alla scoperta di nulla di compromettente.

L’operazione condotta dalla Polizia municipale ha preso le mosse nel tardo pomeriggio di ieri, quando una pattuglia, nel corso di un normale controllo stradale, ha fermato in via Leonardo Da Vinci una Mini Minor condotta da L.T. per contestare un’infrazione al Codice della strada. L’atteggiamento dell’uomo, privo di documenti, e la presenza sull’auto di un tubo metallico modificato e trasformato in un’arma contundente, hanno indotto gli agenti ad allargare il loro raggio d’azione. Dopo aver ricevuto il via libera dal magistrato di turno, Claudia Natalini, vigili in divisa si sono recati a casa del giovane fermato, in via Canizzaro. L’uomo ha subito esibito i documenti d’identità e mostrato alcune armi per battaglie simulate. Ma un’attenta perquisizione della casa e della cantina ha permesso di trovare anche 5 bombe granata, munizionamento di vario calibro da guerra, numerosi fucili mitragliatori e un motorino risultato oggetto di furto. Il perito del Tribunale di Modena, esperto in armi e munizioni, sta verificando se il fucili, prodotti per gli appassionati che si ritrovano per simulare azioni di guerra, sono stati manomessi e quindi in grado di offendere.