Un detenuto italiano di 44 anni, A.C.,si è suicidato la scorsa notte nel carcere di Reggio Emilia, impiccandosi con le lenzuola nella sua cella. Nello stesso carcere, il 27 marzo si era suicidato un altro detenuto, inalando il gas delle bombolette usato per cucinare. Sempre a Reggio Emilia, nello stesso periodo, due internati avevano tentato il suicidio nell’ospedale psichiatrico giudiziario.  L’uomo era in carcere da pochi giorni, ma era stato arrestato altre volte per reati vari.

In un comunicato, il segretario generale aggiunto del SAPPE – Sindacato autonomo polizia penitenziaria, Giovanni Battista Durante ha sottolineato che l’agente della polizia penitenziaria in turno ieri sera nel carcere ”è intervenuto prontamente, soccorrendo l’uomo che è stato visitato dai sanitari, ma non c’è stato niente da fare. A quell’ora c’era un solo agente che controllava due reparti a causa della cronica carenza di personale della polizia penitenziaria”. A Reggio Emilia, dice ancora Durante, è prevista la presenza di 144 agenti, ma ce ne sono circa 110, mentre i detenuti sono circa 350, a fronte di una capienza di 160 posti detentivi.