Due secondi e via, la colazione è pagata con il bancomat. Senza digitare nessun codice segreto, senza cercare affannosamente nelle tasche inafferrabili monetine. Solo un semplicissimo gesto: la carta bancomat che sfiora il lettore e, grazie a un microchip che utilizza un sistema d’identificazione a radiofrequenza, la transazione è completata.

Un risultato reso possibile dall’utilizzo di carte di ultima generazione in grado di eseguire, oltre alle normali funzioni di bancomat e carta di credito, operazioni contactless, cioè senza dovere effettuare la classica strisciata e comporre un codice personale.

Si tratta di una soluzione il cui impiego, negli ultimi due anni, è letteralmente esploso all’estero, soprattutto in Francia e Gran Bretagna, dove l’utilizzo della moneta elettronica è molto diffuso. Ora le contactless, cioè le carte che non richiedono il contatto, stanno conquistando anche il belpaese, da sempre cauto rispetto ai sistemi di pagamento alternativi al denaro contante. “I punti di forza sono tanti e riguardano sia il consumatore sia il piccolo commerciante. Prima di tutto va evidenziato che grazie all’utilizzo di nuove tecnologie si riesce, almeno potenzialmente, ad estendere l’impiego della monetica a settori fino ad oggi esclusi; inoltre si incentivano soluzioni che riducono le attese, e, aspetto non secondario, si attenuano i rischi di furti e rapine derivanti dalla circolazione di denaro contante. – spiega Fulgenzio Brevini, responsabile sindacale Confesercenti provincia di Modena – per questa ragione abbiamo sviluppato un progetto pilota che ha coinvolto un gruppo di associati particolarmente sensibili alle innovazioni. Ma non è tutto rose e fiori: nonostante il concreto aiuto della Banca Popolare dell’Emilia – Romagna, con cui abbiamo messo a punto il progetto, per il commerciante restano esageratamente alti i costi di installazione e gestione dei sistemi elettronici di pagamento. Un po’ provocatoriamente diciamo che i costi dovrebbero essere vicini allo zero perché solo in questo modo si potrebbe eliminare una barriera d’ingresso che è ancora decisamente troppo alta. Non dobbiamo infine sottovalutare i costi occulti che dobbiamo sopportare allorquando si mantengono soluzioni meno efficienti. Basti pensare che oggi in Italia per la “manutenzione” del contante si spendono ogni anno 10 miliardi di euro, escludendo la Pubblica Amministrazione. Modernizzare il paese significa anche avere il coraggio di incentivare migrazioni da un sistema più costoso e meno sicuro ad uno certamente più snello e leggero, sia in termini di oneri che di funzionamento”.

Le nuove carte a sfioramento consentono di attuare una vera e propria rivoluzione nelle abitudini quotidiane, a partire dalla possibilità di effettuare, in tempi brevissimi, dei micro pagamenti, ovvero tutte quelle transazioni con importi contenuti che nel caso del progetto modenese possono arrivare sino a 15 euro. Un tetto sufficiente per pagare il quotidiano preferito, un caffè, una pizza al taglio, le sigarette. “L’interesse per l’innovazione appartiene alla storia di Confesercenti. La nostra attenzione si concentra soprattutto su quelle soluzioni che migliorano il rapporto tra cliente e imprenditore e che incidono positivamente sull’efficienza organizzativa. Le contactless sono un bel banco di prova anche perché possono favorire un cambiamento di atteggiamento rispetto alla moneta elettronica. Il nostro impegno sul fronte dell’innovazione prosegue e, tra non molto, presenteremo un altro interessante progetto, utile per la comunità” hanno aggiunto Barbara Mazzini, direttore operativo di Confesercenti Modena e Sauro Colombini, responsabile informatico dell’Associazione, che hanno seguito il progetto in tutte le sue fasi, dallo studio all’avvio.

L’iniziativa pilota, sviluppata dall’Associazione in collaborazione con BPER, in questa fase coinvolge cinque pubblici esercizi, situati in vari punti della città, prevalentemente in centro storico. Si tratta d’imprese che appartengono a settori eterogenei proprio per capire le diverse problematiche che potrebbero emergere sul campo.

Oltre alla Pasticceria Bar Pamela di Via Emilia Est, che ha tenuto a battesimo la presentazione ufficiale del progetto, fanno parte del nucleo di imprese coinvolte nella fase sperimentale “Pizzeria Alt” in piazza Mazzini, l’Edicola del Portico in Via Emilia Centro, la Panetteria Rossi all’interno del Mercato Coperto di via Albinelli e la Tabaccheria Levoni in via Emilia Centro. Il numero degli esercizi sta progressivamente aumentando di giorno in giorno dopo la prima positiva esperienza avviata da qualche settimana. Tutte le attività sono riconoscibili grazie a una vetrofania personalizzata.

Il potenziale di sviluppo delle carte contactless è molto elevato perché l’utilizzo è davvero semplice, veloce e sicuro. Non a caso a crederci sono i circuiti internazionali delle carte di credito e le banche, come dimostra anche l’impegno della BPER che in poche settimane ha installato in città alcune centinaia di Point Of Sale, POS, e sostituito oltre 10mila bancomat tradizionali con carte abilitate a svolgere anche la funzione contactless. “Certamente c’è l’incognita dei costi di gestione: su questo fronte resta ancora molto da fare e ci impegneremo con determinazione affinché gli oneri si abbassino in modo significativo” ha concluso Fulgenzio Brevini.