Questa mattina in Sala Tricolore, alla presenza del sindaco Graziano Delrio, dell’assessore all’Educazione Iuna Sassi e di Jerome Bruner, psicologo di fama mondiale che a lungo si è occupato di educazione, è avvenuta la consegna dell’attestato di partecipazione alle mamme che hanno partecipato al progetto “Mamme a scuola”.

Il progetto ha coinvolto oltre 120 mamme straniere, seguite da 22 volontarie, in un percorso di alfabetizzazione e di conoscenza degli spazi e dei servizi del territorio, al fine di accrescere la consapevolezza delle giovani donne rispetto al contesto in cui vivono e di metterle in grado di poter seguire meglio i figli nell’iter scolastico.

“Sono molto orgoglioso di questa iniziativa perché oggi facciamo un grande passo per costruire la nostra comunità – ha detto il sindaco Delrio alle mamme e alle volontarie del progetto – I sindaci di solito sono orgogliosi quando costruiscono grandi opere, come lo sono io per la stazione dell’Alta velocità che inaugureremo tra due anni. Ma oggi lo sono a maggior ragione per questa iniziativa che ci rende più forti. Perché una comunità è forte quando tutti si possono sentire a casa loro. Chi porta la sua cultura nella nostra città è sempre benvenuto e solo chi delinque e commette del male è straniero a Reggio. In questa sala, la sala del Tricolore, abbiamo proclamato oltre duecento anni fa che tutti i cittadini sono uguali e lo ribadiamo anche oggi perché le vostre storie sono le nostre storie, abbiamo una storia e un destino comune”.

“Questa iniziativa – ha proseguito il sindaco – è patrimonio della nostra città, una città che ha il senso del dare perché è stata curata dai suoi abitanti già in tempi passati, perché quando ci si sente curati poi si dona agli altri. Mi auguro quindi che ora voi mamme possiate divenire insegnanti per le vostre amiche”.

Mamme a scuola è un progetto partito in via sperimentale già nel 2008 e poi perfezionato, che offre una forte esperienza di inclusione delle mamme nel contesto cittadino e scolastico. Il percorso di Mamme a scuola è iniziato nel novembre scorso con 2 incontri settimanali della durata di due ore ciascuno, divisi nelle seguenti cinque sedi: villa Cougnet, ludoteca “Il grillo parlante”, scuole Leonardo da Vinci, Marconi e Morante. Durante gli incontri era attivo un servizio di baby-sitting per permettere alle donne di assistere alle lezioni.

Queste le nazionalità delle mamme presenti: marocchina, egiziana, ghanese, cingalese, tunisina, nigeriana, senegalese, kosovara, indiana, cinese, albanese, dominicana, indonesiana, bengalese, filippina, ucraina, brasiliana, della Costa d’Avorio e del Burkina Faso.

Il percorso svolto in sei mesi di appuntamenti ha permesso loro di acquisire molteplici competenze, come muoversi in modo più sicuro e autonomo negli spazi cittadini e nelle rete dei servizi offerti dal Comune e dalla città di Reggio, conoscere e capire il sistema sanitario, approcciarsi al sistema scolastico per poter seguire i propri figli nel loro iter di studi, incontrare e instaurare relazioni con altre donne della città.

Queste alcune delle testimonianze raccolte dalle donne che hanno partecipato al progetto:

“Non parlavo con nessuno perché non riuscivo a dire niente. Avevo paura: dovevo sempre farmi accompagnare da mio marito. Ora che ho frequentato ‘mamme a scuola’ faccio più cose da sola”.

“Mi piace molto venire qui perché le volontarie danno spiegazioni e ho fatto amicizie”

“Prima avevo molta paura e non parlavo con nessuno. La prima italiana con cui ho parlato è una volontaria di ‘mamme a scuola’. Mi aiutano i rapporti con le persone che mi ascoltano, con gli altri mi scappano le parole e mi blocco”

“In Marocco avevo tanti amici, qui in Italia no. Mi piace venire anche per fare amicizie”

“Vado a “mamme a scuola” per l’italiano ma anche per stare bene in compagnia di altre donne, per parlare e ridere. Mi trovo molto bene”

“Mi piacerebbe conoscere donne italiane ma solo dopo aver imparato bene l’italiano”.