Prende il via a Reggio Emilia il progetto pilota di prevenzione del tumore del collo dell’utero promosso dal Ministero della Salute, che coinvolgerà la provincia di Reggio Emilia, dopo Torino e Trento. Saranno 8.125 le donne reggiane, residenti nei distretti di Reggio, Scandiano e Correggio, tra i 35 e i 64 anni, invitate a sottoprosi al test HPV HC2 per rilevare la presenza del Papillomavirus (HPV), responsabile del tumore del collo dell’utero che ogni anno colpisce circa 3.500 donne e causa 1.500 decessi in Italia.

Il progetto metterà a confronto il tradizionale Pap test con il test HPV, il nuovo strumento di screening basato sulla tecnologia molecolare HC2, che permette di rilevare il DNA virale del Papillomavirus e di individuare, grazie alla sua maggiore sensibilità, le anomalie cellulari precancerose che potrebbero evolvere in cancro, con grande anticipo rispetto al Pap test. Numerose evidenze scientifiche ne hanno ampiamente dimostrato l’efficacia, è per questo motivo che il test HPV è diventato lo strumento con cui si sta affrontando un nuovo approccio nella prevenzione del tumore del collo dell’utero, rispetto al tradizionale screening con Pap test.