La Corte d’assise di Bologna ha condannato in primo grado tutti e sei gli imputati – cinque tunisini ed un marocchino – accusati del reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. I sei nord africani avrebbero costituito una cellula terroristica di ispirazione jihadista, operante in Emilia Romagna, volta a fare proselitismo per la “guerra santa” e mirata ad addestrare presunti aspiranti martiri da inviare in Iraq, o in Afghanistan.

In particolare il tunisino K.J. – detto ‘il colonnello’ per il suo passato da combattente in Bosnia con le milizie islamiche dei mujaheddin – indicato come il promotore della presunta cellula è stato condannato a otto anni e due mesi di carcere. Sette anni sono stati comminati ai due tunisini M.C. e W.K. (che si è costituito lo scorso maggio dopo quasi due anni di latitanza) ritenuti dai giudici gli organizzatori; cinque anni e due mesi a H.M; cinque anni ciascuno per il tunisino B.C.B. ed il marocchino M.M.

I giudici hanno inflitto 6 condanne così come aveva chiesto ieri il pm Luca Tampieri che ha coordinato le indagini, partite nel 2005 e condotte dalla Digos di Bologna. Nell’agosto del 2008 cinque dei sei imputati furono arrestati tra Imola e Faenza. Il sesto presunto membro della cellula, W.K, è stato arrestato il 19 maggio scorso mentre era a Tripoli in Libia. Il tunisino si era presentato al consolato chiedendo un lasciapassare per l’Italia ed aveva espresso al suo legale la volontà di essere interrogato nel processo.