Duro attacco del sindacato pensionati Fnp-Cisl contro l’annunciato aumento (0,70 euro al giorno) delle rette a carico degli ospiti dell’Opera Pia Castiglioni, la casa protetta del Comune di Formigine. «È sempre la solita storia: – attacca Pietro Pifferi, segretario provinciale della Fnp-Cisl – si fanno accordi con il Comune per non rincarare le rette delle strutture per anziani, poi gli stessi accordi vengono disattesi con la scusa che le rette sono decise dal consiglio di amministrazione dell’Opera Pia, di cui il Comune è proprietario. È successo anche l’altro anno e gli utenti hanno pagato: adesso basta»! Pifferi ricorda che la Regione Emilia-Romagna ha emanato le linee guida per il sistema di remunerazione in vista dell’accreditamento dei gestori di servizi alle persone non autosufficienti. «Anziché chiedere l’accreditamento e adeguare i parametri che le permettono di aumentare le rette in relazione alla qualità dei servizi, l’O.P. Castiglioni è intenzionata a rincarare le rette e intervenire sull’organizzazione del lavoro con il rischio di abbassare la qualità dell’assistenza. La cosa grave – continua il segretario dei pensionati Cisl – è che queste decisioni sono passate con l’assenso dell’amministrazione comunale di Formigine, l’approvazione del comitato distrettuale dei sindaci e l’indifferenza della Regione, che pure è conoscenza di episodi analoghi da noi segnalati, ma sui quali non è minimamente intervenuta». Secondo Pifferi è giusto tenere sotto controllo i bilanci degli enti pubblici, ma non a scapito degli ospiti delle case protette e delle loro famiglie. I pensionati, poi, hanno perso negli ultimi quindici anni oltre il 35 per cento del loro potere d’acquisto a causa del mancato recupero dell’inflazione, aumenti di tasse, rette e tariffe. «Il fondo regionale per la non autosufficienza, finanziato dai pensionati e lavoratori dipendenti attraverso l’addizionale Irpef, non doveva servire anche per abbassare le rette a carico degli ospiti delle strutture protette? – domanda il segretario Fnp – La verità è che certi politici fingono di ignorare o minimizzano i problemi degli anziani, preferendo indignarsi, anche giustamente, contro i tagli del governo centrale. Salvo poi – conclude Pifferi – comportarsi allo stesso modo a livello locale».