L’Ordine degli Ingegneri di Modena lamenta la situazione problematica che si è venuta a creare nei cantieri privati a causa di un’interpretazione troppo formale di norme e regolamenti edilizi. E’ necessario un intervento urgente da parte di Comune e Regione per sbloccare la situazione e rimediare al grave danno economico causato ai cittadini ed alle imprese che operano nel campo delle costruzioni.

Se avete in programma un piccolo intervento edilizio nella vostra abitazione (o anche solo la ristrutturazione di un pollaio…), mettete in conto una spesa extra per la burocrazia ed armatevi di tanta pazienza. Oppure rinunciate. A Modena, infatti, si può verificare un vero e proprio blocco dei cantieri privati a causa di un’interpretazione troppo formale delle nuove norme antisismiche da parte degli uffici pubblici, che anziché tradursi in maggior sicurezza per i cittadini si sta rivelando solo un’inutile fardello di adempimenti burocratici, con conseguente aggravio di costi e allungamento dei tempi di realizzazione.

E’ questo l’allarme lanciato dall’Ordine degli Ingegneri di Modena, che lamenta il grave danno economico causato ai cittadini e alle imprese che operano nel settore dell’edilizia dall’applicazione pedissequa della Legge Regionale 19/2008 (“Norme per la riduzione del rischio sismico”) che, di fatto, inasprisce gli adempimenti burocratici necessari agli interventi edilizi disinteressandosi completamente della qualità dei progetti e della competenza dei progettisti.

“Quella del pollaio non è una battuta, ma un caso reale accaduto di recente ad un nostro iscritto” afferma Pietro Balugani, presidente degli ingegneri modenesi. “Uno stimato professionista, che opera nel campo edile da molti anni, sta aspettando da più di 60 giorni di poter cominciare i lavori di ristrutturazione di un piccolo edificio di servizio agricolo (un pollaio, appunto). La pratica edilizia è bloccata perché il Comune di Modena, nel rispetto di una norma regionale, pretende una quantità di documenti spropositata rispetto all’intervento in questione. L’elenco, per capirci, comprende: un piano di manutenzione, un elaborato di valutazione della sicurezza con analisi storico critica, un rilievo, un documento sulla caratterizzazione meccanica dei materiali, una relazione sul livello di conoscenza raggiunto, una verifica della struttura pre-intervento. Tutto questo per un intervento del valore di poche migliaia di euro, e non destinato a residenza…”.

Il fatto che a Modena per ristrutturare un pollaio sia necessaria un’analisi storico critica può far sorridere, ma non va meglio a chi intendesse far effettuare lavori di ammodernamento alla propria abitazione. “Diversi colleghi – prosegue l’ing. Balugani – ci segnalano che, ad esempio, nei nostri comuni sia praticamente impossibile realizzare lavori di sopraelevazione per le migliaia di villette a schiera costruite negli anni Sessanta e Settanta. Questo avviene anche per l’intransigenza dei burocrati locali nell’interpretare la normativa, che esige che ogni lavoro di ristrutturazione comporti anche l’adeguamento dell’intero edificio alle nuove norme antisismiche, cosa quasi mai possibile per come sono strutturate e interpretate le nuove norme. Il risultato di questa esasperazione burocratica è che i cittadini non possono ampliare od adeguare le proprie abitazioni alle norme vigenti, le imprese di costruzioni non lavorano ed i professionisti devono passare le giornate a compilare scartoffie e portarle in giro per i vari uffici. L’aumento di burocrazia non produce maggiore sicurezza, ma solo perdite di tempo e maggiori costi.. Riteniamo, quindi, che sia nostro dovere denunciare pubblicamente il fatto che una situazione come l’attuale non sia più sostenibile: gli adempimenti burocratici richiesti dalla legge, infatti, hanno ormai raggiunto livelli tali da soffocare e compromettere il corretto svolgimento dei nostri compiti. Lasciamo che siano i professionisti a fare le necessarie valutazioni, basandosi sulla propria competenza e con relativa assunzione di responsabilità tramite asseverazione, e che nessuno si permetta di far loro degli esami!! Chiediamo quindi un intervento urgente da parte di Comuni e Regione per sbloccare la situazione e rimediare al grave danno economico causato alle imprese ed ai professionisti che operano nel campo delle costruzioni”.

(Ordine degli Ingegneri della provincia di Modena)