Sirio, Mazza: “Per la mobilità urbana non serve chiudere un occhio, serve una strategia organica e efficace”. Traffico, Naldi: “Bene la Sovrintendente. Con la pedonalizzazione rivedere anche il percorso del Civis”.

In merito alle dichiarazioni di Maurizio Cevenini e alla sua apertura su Sirio, la replica di Ugo Mazza, dell’esecutivo di SEL Bologna.

“Il tema della mobilità non si affronta chiudendo un occhio, – replica Ugo Mazza dell’esecutivo di SEL Bologna a Maurizio Cevenini – ma elaborando una valida strategia che consenta ai cittadini di spostarsi con rapidità inquinando meno. Occorre assumersi la responsabilità di fare delle scelte ed elaborare delle proposte organiche. Cevenini dovrebbe tener conto in primo luogo della tutela della salute dei cittadini e del problema delle sanzioni comunitarie che potrebbero scattare per Bologna, visto che che nella nostra città sono stati già superati i 35 giorni di sforamento delle polveri sottili inquinanti consentiti dall’ Unione Europea”. Condivido in pieno le dichiarazioni rilasciate oggi dalla direttrice regionale dei Beni Culturali Carla Di Francesco – ha affermato Milena Naldi di SEL Bologna – Il futuro assetto urbano del cuore di Bologna dovrà venire imprescindibilmente da una maggiore pedonalizzazione di alcune aree, come appunto quella gravitante intorno alle Due Torri, e da un complessivo ridisegno della mobilità, non solo per il centro storico”.

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In merito alle dichiarazioni sul Civis e sulla pedonalizzazione dell’area intorno alle Due Torri rilasciate oggi dalla Sovrintendente Carla Di Francesco  il commento di Milena Naldi, di SEL Bologna.

“Non è poi detto – afferma Milena Naldi – che il percorso del Civis non possa essere deviato. In via San Vitale, in via Rizzoli e in Strada Maggiore, grazie alla lunga trattativa intercorsa tra il Comune di Bologna e la Sovrintendenza – il Civis viaggia senza l’utilizzo di alcuna infrastruttura e, quindi, il suo tragitto potrebbe anche essere modificato. Abbiamo sempre avuto delle grandi riserve per il transito dell’opera in queste strade e ci siamo battuti a lungo perché si optasse piuttosto per via Irnerio. Dal momento che quel progetto non è andato in porto, ci siamo messi all’opera per ridurre al minimo l’impatto del mezzo e per tutelare il patrimonio storico-artistico dell’area sotto le Due Torri. La mancata costruzione di banchine di sosta o di altre infrastrutture ci potrà così consentire, in un futuro riassetto della mobilità urbana ed in seguito alla possibile pedonalizzazione di quell’area, un cambio di rotta”.