Il sindaco Andrea Rossi, in seguito alla chiusura della vertenza sindacale dei tredici lavoratori della FBF di Sant’Antonino di Casalgrande, che ha visto da parte loro un presidio permanente all’ingresso dell’azienda per denunciare una situazione esplosiva dal punto di vista lavorativo e sociale, commenta così la vicenda da poco conclusa. “L’azienda infatti – si legge nel testo dell’accordo – attiverà tempestivamente le procedure per il ricorso alla CGIS per crisi aziendale con cessazione di attività. La RSU e le organizzazioni sindacali si impegnano a rimuovere completamente le azioni di protesta relative al contenuto del presente accordo nel momento in cui l’azienda darà prova di avere effettuato le comunicazioni al Centro per l’impiego”.

“E’ stata un’azione responsabile, da parte dei soggetti in campo, rappresentati rispettivamente da Api e Cgil, quella di trovare una soluzione a una situazione che oggettivamente, come abbiamo avuto modo di vivere in questi giorni, stava diventando molto pesante e rischiava di non trovare un esito che, come già avevo auspicato nella precedente dichiarazione, tentasse di consentire all’azienda, che si trova in uno stato di reale crisi, e allo stesso tempo ai lavoratori di potere accedere a un reddito minimo per vivere dignitosamente.

L’accordo maturato tra la serata di lunedì 27 settembre e il pomeriggio di martedì 28 -prosegue il Sindaco- che consente il reintegro dei lavoratori in FBF e la relativa apertura della procedura di mobilità attraverso la cassa integrazione straordinaria permettendo ai dipendenti di accedere di fatto agli ammortizzatori sociali, era l’unica soluzione plausibile, come già io e i sindacati avevamo auspicato nel corso dell’incontro avvenuto mercoledì 22 settembre.

L’amministrazione, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori in stato di difficoltà, solidarietà che non è mancata in questi giorni da parte di diverse forze politiche e sociali così come dai semplici cittadini -conclude Rossi- rimane a disposizione per valutare anche l’attivazione del protocollo di anticipo della cassa integrazione straordinaria, sottoscritto dalla Provincia e istituti di credito, poiché detti lavoratori si trovano in uno stato di difficoltà economiche regresse, non avendo percepito lo stipendio da ben due mesi”.