Aree edificabili vendute come ruderi da demolire o terreni agricoli. E’ la speculazione edilizia il settore a maggiore evasione che emerge dalle segnalazioni dei Comuni dell’Emilia-Romagna, con 19 milioni di euro di imponibile nascosti al fisco. Ma non si limita ai controlli su urbanistica e territorio l’alleanza anti-evasione tra il Fisco e i 203 Comuni emiliano-romagnoli (il 54% del totale): nei primi nove mesi del 2010 le segnalazioni di possibili casi di evasione fiscale sono cresciute del 224% (dalle 1.866 del 31 dicembre 2009 alle 6.040 del 30 settembre 2010), la maggiore imposta accertata del 453% (da 1,3 a 7,4 milioni di euro) e le somme riscosse del 2.415% (da 63mila euro a 1,6 milioni di euro). L’ambito in cui si concentra la maggior parte dei casi di evasione e’ quello della ‘proprieta’ edilizia e patrimonio immobiliare’: le 4.228 segnalazioni, pari al 70% del totale, si riferiscono in particolare a chi non indica in dichiarazione immobili di proprieta’ e a chi affitta in nero. Qualcuno, invece, finisce nella rete dei controlli a causa di un tenore di vita palesemente in contraddizione con la dichiarazione dei redditi (937 segnalazioni, 15%). Ma il settore piu’ proficuo, se si considera il rapporto tra numero di segnalazioni e maggior imposta accertata, resta quello dell’ “urbanistica e territorio” (497 segnalazioni, 8%), con quasi 3 milioni di euro di maggiore imposta accertata (38% del totale).

Il Comune che guida la classifica delle segnalazioni inviate e’ Bologna (846), seguito dal comune piacentino di Ponte dell’Olio (564) e Rimini (466). Significativo anche il numero delle segnalazioni dei Comuni di Cesena (358), Mirandola (308), Imola e Carpi (290). Su scala provinciale, si contendono il primo posto i Comuni della provincia di Modena (1.431) e quelli della provincia di Bologna (1.424), mentre Piacenza si insedia al terzo posto (733). Seguono le province di Forli’-Cesena (530), Ravenna (524), Rimini (459) e Reggio Emilia (431); chiudono le province di Parma (260) – che mostra pero’ l’incremento percentuale piu’ elevato rispetto alla rilevazione del 31 dicembre scorso – e Ferrara (248). La classifica delle somme accertate vede in testa il Comune di Bologna, con 2,4 milioni di euro di maggiore imposta accertata, che precede Mirandola (556mila euro), Soliera (542mila euro) e Campegine, comune reggiano di soli 5mila abitanti, che ha consentito il recupero di 530mila euro. E’ sempre Bologna a primeggiare per le somme riscosse (745mila euro); alle spalle del capoluogo felsineo, Soliera con 342mila euro e Castelfranco Emilia con 210mila euro.

“In attesa dei decreti attuativi del federalismo fiscale – osserva il direttore regionale dell’Agenzia delle entrate – i governi locali possono portarsi avanti, attuando scelte organizzative e tecniche di governance del territorio fiscale gia’ oggi possibili. L’esperienza dell’Emilia-Romagna dimostra che la collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate e’ vincente. Occorre fare sistema per assicurare al meglio il controllo del territorio fiscale. Formazione mirata su casi concreti, creazione di una task force congiunta tra Anci e Agenzia delle Entrate, percorsi investigativi chiari e ben individuati, organizzazione di una rete di funzionari di collegamento con i Comuni, sono stati i fattori di successo”.