Introduzione di un reato penale e preclusione all’ottenimento della cittadinanza italiana per coloro che attraverso minacce, violenze o costrizioni, impongono di indossare il burqa o il niqab. Sono alcune delle novità previste dalla Proposta di Legge presentata dall’Onorevole Isabella Bertolini, della Direzione Nazionale del Popolo della Libertà che intende modificare la legge n.152 del 22 maggio 1975, concernente il divieto di indossare indumenti che rendono difficoltoso il riconoscimento delle persona in pubblico.

La proposta di legge inserisce tra gli indumenti da vietare espressamente il burqa e il niqab e tutti gli indumenti, o accessori di qualsiasi origine etnica e culturale, che coprono integralmente il volto. Si prevedono sanzioni da 300 a 500 euro, commutabili nell’obbligo di prestare servizio non retribuito in attività sociali e culturali, per le persone che violano tale divieto, mentre invece le pene diventano penali per coloro che impongono il burqa. Tale imposizione, oltre ad un anno di reclusione prevede una ammenda di 30.000 euro e diventerà una clausola ostativa per la concessione della cittadinanza italiana.

“Pur partendo dall’esigenza di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica – ha affermato l’Onorevole Bertolini – il divieto di indossare il burqa o il niqab assume una valenza sociale e culturale. Il velo integrale è simbolo dell’inaccettabile condizione di segregazione delle donne islamiche, totalmente incompatibile con i principi di uguaglianza tra uomo e donna e di pari dignità sanciti dalla nostra Costituzione e condivisi da tutti i paesi democratici. Per questo ho previsto che a coloro che saranno giudicati colpevoli di aver fatto indossare con la forza o le minacce il burqa alle donne non sia data la possibilità di diventare cittadini italiani”.