L’on. Ghizzoni commenta le dichiarazioni del ministro e del consigliere regionale del Pdl.“Con quale senso di responsabilità il ministro Gelmini dichiara che chi protesta sta insultando il governo?” Se lo chiede la capogruppo democratica nella commissione Cultura di Montecitorio, Manuela Ghizzoni, commentando l’intervista che il ministro dell’Istruzione ha rilasciato oggi a la Stampa. “Forse – prosegue – è quello stesso senso di responsabilità che la porta a dire che in questi due anni sul ddl c’è stato un ampio confronto. Non è così ed è la storia di questo provvedimento che racconta la chiusura con cui il governo ha condotto il rapporto con le forse politiche e le componenti universitarie. Non hanno ascoltato nessuno e lo dimostra il fatto che in Parlamento tutte le nostre proposte di riforma non sono mai state prese in considerazione del governo: dall’autonomia alla responsabilità degli atenei, dalla valutazione alla premialità del merito. In ogni caso – conclude – stupisce che alla vigilia di una grande manifestazione studentesca il ministro perseveri nell’atteggiamento di testarda chiusura ideologica e liquidi le proteste a mero fenomeno di ordine pubblico da soffocare”.

“L’intervista della Gelmini alla Stampa – prosegue la parlamentare del Pd – fa il paio con l’esilarante richiesta avanzata dal consigliere Aimi del Pdl. Non potendo chiedere arresti preventivi, come ha fatto il suo amico Gasparri, Aimi si limita a chiedere alla giunta di Modena di prendere le distanze, sempre in maniera preventiva, dalle possibili manifestazioni studentesche contro la riforma Gelmini. Ma si rende conto, il consigliere Aimi, che il Comune è un’Istituzione e non un partito politico? Ha presente la differenza? Non riesce ancora a distinguere? Ma poi da cosa dovrebbe prendere le distanze il Comune? Dai ragazzi di questa città? Faccia un favore, Aimi: prenda lui le distanze da quella controriforma spacciata per riforma, magari dopo aver ascoltato cosa le ragioni di chi la sta contestando nel merito e non per ragioni ideologiche. E provi ad avere un po’ più di rispetto per questi ragazzi invece di definirli con disprezzo “rivoluzionari” con la paghetta di papà. Si stanno battendo per il loro futuro, visto che il governo non se ne occupa minimamente”.