“Deciderà la Giunta, martedi, e se ne assumerà le responsabilità, ma mi impegno a valutare, insieme agli assessori, la possibilità di realizzare il centro pasti in un’altra zona che tuttavia ha caratteristiche industriali e ci lascia perplessi: vi daremo comunicazione ufficiale, ovviamente, di quanto verrà deciso e nel caso ci ritroveremo a discuterne”. Con queste parole il Sindaco Luca Caselli ha chiuso l’infuocata assemblea di quartiere sul realizzando centro pasti che dovrebbe sorgere sull’area della ex Fratti, a Braida.

 Arrivata nella sala civica di Via del Tricolore per spiegare il progetto ai residenti (alcuni dei quali, come noto, hanno chiesto la sospensiva al TAR, che si riunirà il 25 gennaio), l’amministrazione ha avuto il suo da fare a placare la protesta dei cittadini che, al di là delle rassicurazioni offerte loro dal progettista (Arsenio Armeni, che è riuscito a prendere la parola solo dopo che la frangia più estrema dei contestatori aveva abbandonato la riunione), il centro pasti sotto casa proprio non lo vogliono.

“Vogliamo la scuola e l’asilo, non un’altra industria, e vogliamo la riqualificazione della zona. Il centro pasti andatelo a fare al villaggio artigiano”, hanno detto i residenti. Tensioni e proteste hanno caratterizzato un dibattito a tratti infuocato, snodatosi non senza alterchi assortiti dentro una sala civica stipata all’inverosimile, e chiuso con una sorta di tregua armata. “Noi andiamo avanti”, hanno detto i residenti, e altrettanto farà la Giunta, riesaminando il caso martedi prossimo, giusto una settimana prima dell’udienza del TAR che dirà un’altra verità sulla vicenda.