Sassuolo dice no agli aumenti del prezzo del biglietto sugli autobus urbani ed extraurbani. “Nel corso del tavolo politico di venerdì 21 gennaio scorso – afferma l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Sassuolo Claudia Severi – la Regione ci ha prospettato un aumento di circa il 20% del prezzo dei biglietti del trasporto pubblico su gomma per far fronte, a suo dire, dei tagli provenienti dal Governo centrale.

A noi – prosegue l’Assessore Severi – non interessano tanto i campanilismi di partito quanto il bene dei cittadini. Per questo motivo non eravamo d’accordo sull’iniziale taglio da parte del Governo sul trasporto pubblico locale e, d’altro canto, sempre per questo motivo abbiamo applaudito alla Regione quando ha deciso di farsi carico attraverso il proprio bilancio di buona parte del denaro che sarebbe venuto a mancare.

Non possiamo permettere, però, che a rimetterci per la restante parte di mancati trasferimenti siano le tasche dei cittadini.

Anche perché – aggiunge Claudia Severi – nella Conferenza Stato / Regioni del 16 dicembre scorso, il Governo ha preso l’impegno di incrementare gli stanziamenti venendo a colmare, così, la quasi totalità del buco rimasto: resterebbe mancante una somma tanto esigua che la Regione potrebbe colmare semplicemente tagliando i rami secchi dello stesso trasporto pubblico o portando avanti una seria battaglia contro i portoghesi. Confidiamo che alla conferenza Stato / Regioni venga dato seguito velocemente e non possiamo accettare che la Regione, prospettando l’aumento del prezzo dei biglietti, non tenga assolutamente conto dell’impegno preso dallo Stato.

Siamo contrari – conclude l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Sassuolo Claudia Severi – a qualsiasi aumento del trasporto pubblico in un momento in cui le famiglie stanno attraversando difficoltà economiche note a tutti: l’autobus così come il treno rappresentano strumenti indispensabili, sia per i cittadini che per la qualità dell’aria che tutti i giorni respiriamo: aumentando il prezzo delle corse si applicherebbe una politica che punta a disaffezionare la clientela aggiungendo, al danno, la beffa”.